di M.R.

Le imminenti elezioni regionali di Lazio e Lombardia, pur nelle diversità politiche del caso potrebbero già suggerire qualcosa in termini di coalizioni, apparentamenti, opportunità e consensi delle varie forze; ma non meno importanti per definire il quadro di riferimento delle elezioni amministrative di Terni, risulteranno: l’atteggiamento della Lega e quello di Fratelli d’Italia nei confronti di sindaco e giunta uscenti; la conta dei voti dentro il Pd in questa fase congressuale che vede esponenti al vertice divisi rispetto al sostegno all’uno e agli altri candidati alla segreteria del Nazareno.

VIDEO

Elezioni a Terni Quello che si registra dopo la pesante frattura interna al Carroccio manifestatasi in occasione dell’ultimo consiglio comunale è una calma apparente. C’è infatti un centrodestra che si mostra in pubblico unito, come è stato in occasione dell’iniziativa ‘Dialogo tra liberali e conservatori’, organizzata dall’associazione ‘Nazione futura’, ma che dietro le quinte starebbe vivendo momenti di crisi significativi. Se un secondo mandato ‘non si nega a nessuno’ come qualcuno va dicendo, è pur vero che la ‘sfiducia’ a Latini e ai suoi compagni di partito assessori da parte dei consiglieri, fa apparire l’avvocato leghista indebolito proprio dal fuoco amico. Latini è inoltre messo spalle al muro da fratelli d’Italia che a guardare i numeri nazionali del 25 settembre scorso gode di un consenso strepitoso e rivendica quindi larghissimo spazio nei prossimi organismi che si andranno a delineare. Forza Italia per ora gioca la parte del fedele alleato, ma certo non è sfuggita ai più la frase che un pezzo grosso dei Forzisti come il presidente della massima assise cittadina Francesco Maria Ferranti ha riservato a una foto con esponenti di Fdi e Terni civica: «Tranquilli nonostante gli articoli di giornale la maggioranza c’è». La Lega, tanto per intendersi, non era rappresentata. Ha poi avuto modo di spiegare che l’intenzione del messaggio non era ad escludendum del Carroccio ma certo se la coalizione dovesse venir meno in qualche modo, non è escluso che possano sorgere dei ‘battitori liberi’ magari attratti dal richiamo del presidente della Ternana Stefano Bandecchi che ad oggi conferma di voler prendere parte alla corsa per la poltrona di sindaco.

Il Centrosinistra La situazione insomma si è fatta fluida pure nel centrodestra, mentre permane nel centrosinistra che, ora più che mai forse, lavora in sordina, per costruire un campo largo che appare comunque molto complicato, tra distanze su alcuni punti programmatici e timori nell’avanzare nomi di possibili candidati sindaco. Di sicuro c’è profonda necessità di una figura autorevole, competente e credibile per mettere d’accordo tutti, possibilmente svincolata da vecchi legami politici. Ma da quanto si apprende, a tre mesi dal voto, si starebbe ancora lavorando sulle intese di visione e i pezzi da tenere assieme sono tanti; vanno dai Dem agli Innovatori, fino a Senso civico, verdi, Rifondazione, M5s e magari chissà anche il Terzo polo. Per dirla tutta però, una delle poche persone sulle quali pare che il Pd abbia lavorato nei mesi passati, si chiama definitivamente fuori. Il presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini, in occasione del convegno sull’Alzheimer, ha detto di non avere mai avuto intenzione di affrontare la sfida. Da qui alle urne insomma, c’è ancora un bel po’ da lavorare per tutti i partiti.