«Oggi siete qui, forse avete smesso di utilizzare quest’aula e gli atti amministrativi per i vostri scontri di potere». È così, con le parole di Valentina Pococacio del M5s, che si è aperto martedì pomeriggio il consiglio comunale in presenza del numero legale, quello che è mancato lunedì in una sala di Palazzo Spada semi-deserta. Un segnale politico all’indirizzo del sindaco Leonardo Latini che ha forzato nuovamente la mano per una propria ricandidatura di coalizione del centrodestra.  Si susseguono dunque tutta una serie di questioni pregiudiziali per la prosecuzione dei lavori. Presenti in aula diversi cittadini, c’è fermento e si respira una certa tensione in maggioranza che l’opposizione non perde occasione di alimentare. In un intervento, il capogruppo Pd Francesco Filipponi, rivolgendosi a un presidente distratto dalla vicesindaca Benedetta Salvati: «Non mi ascolta? Non ha rispetto dell’aula e ieri mi ha lasciato presiedere la seduta in una situazione drammatica». Salvati, letto Umbria24, precisa: «Non ho distratto io il presidente. È stato lui a chiedermi una cosa».

Le insidie dell’opposizione Ritirare dall’ordine del giorno il bilancio previsionale visto che non si può votare è la richiesta della consigliera Dem Tiziana De Angelis. «Confermate la sfiducia a Masselli» esorta il consigliere di Senso civico Alessandro Gentiletti, ma la richiesta è respinta e sgombera il campo da quella scuola di pensiero per la quale l’assenza di massa di inizio settimana valeva come sfiducia anche all’assessore Orlando Masselli, titolare della delega al Bilancio e quindi proponente degli atti in discussione in questi giorni. Gentiletti però all’esito del voto esplode: «Il presidente trasmetta gli atti alla Prefettura perché la maggioranza sta violando la legge: vuole costringerci a votare il bilancio, quando non è possibile farlo». «Non sarà discusso» replica Ferranti, «ma è un atto formale» insiste De Angelis. Nell’ottica di ottimizzare i costi delle sedute come richiama il consigliere Cinque stelle Federico Pasculli, Pococacio chiede allora l’inserimento all’ordine del giorno, del Dup. Un vincolo normativo impone però la totalità dei consiglieri in aula e non c’è. La minoranza chiede allora 10′ di sospensione per una riunione. Ne approfittano anche i gruppi di maggioranza.

Maggioranza compatta Il rientro in aula vale l’inizio effettivo della discussione dei punti all’ordine del giorno. La maggioranza, quasi al completo, ha votato compatta e favorevolmente ai primi quattro punti: a ree in ambito Peep e Paip da concedere in diritto di superficie o da cedere in proprietà e corrispettivi presunti per l’anno 2023; canone patrimoniale di occupazione, del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale; determinazione per l’esercizio 2023 delle aliquote Imu; determinazioni per l’esercizio 2023 dell’addizionale comunale Irpef. La seduta è quindi terminata senza la discussione del bilancio di previsione. I nodi sulla candidatura a sindaco non sono sciolti, né c’è solida unità, anzi le tensioni sono palpabili ma intanto il segnale di stop all’ipotesi Latini bis lunedì è stato più che forte.