Che il Comune avesse difficoltà nella riscossione dei crediti lo denunciarono chiaramente gli ex revisori dei conti ma a dare i numeri precisi, solo per quel che attiene alle multe elevate dalla polizia municipale, ci pensa Enrico Melasecche «Quasi 20 milioni, il dissesto è figlio di incapacità e dilettantismo».
Multe non pagate «Una delle situazioni più incredibili è che, quanto a sanzioni relative al codice della strada, il Comune di Terni – denuncia Melasecche – deve ancora riscuotere dal 2006 al 2016 circa 20.000.000. Di questi circa 3 milioni si prescrivono inesorabilmente fra cinque giorni, il 31 dicembre 2016, mentre altri 10 milioni vanno a prescriversi nei prossimi cinque anni. Per non parlare della montagna di multe degli anni precedenti mai incassate e andate prescritte prima del 2006. Infatti i crediti relativi degli ultimi dieci anni sono ancora in bilancio ma, incredibile ma vero, il Comune è stato costretto a coprire con le tasse il mancato incasso, circa il 95% di quella somma, perché i nostri bravissimi amministratori non sono in grado di incassarne che un miserrimo 5%. Una delle ragioni del dissesto è anche questa, per cui ad esempio si svendono le farmacie comunali, proprio adesso che avrebbero potuto produrre utili».
Riscossione crediti Palazzo Spada Il sindaco Di Girolamo e l‘assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi avevano annunciato che la riscossione sarebbe passata da Equitalia alla partecipata Usi «ma, come gran parte delle dichiarazioni solenni finite nel nulla, anche sul fronte della serietà nella riscossione nulla è cambiato – chiosa il consigliere -; al di là dell’aspetto finanziario, gravissimo per le sue conseguenze, emerge un’ immagine di città in cui questi amministratori consentono ad un numero molto elevato di furbi di non pagare. In parte si tratta di una percentuale fisiologica, imprese che hanno chiuso i battenti, privati incapienti, targhe straniere, ma nella maggioranza dei casi si tratta di negligenza. In questo modo i cittadini onesti vengono ulteriormente tartassati».