
di Daniele Bovi
«O c’è una maggioranza oppure bisogna andare a votare, gli umbri non hanno bisogno di un governicchio. Oggi c’è un centrosinistra che non può mettere mano su niente». Il giorno dopo la battaglia furibonda in Consiglio regionale, con l’uscita dall’aula durante il voto sul Collegato al bilancio di Idv e Prc, il braccio di ferro dentro la giunta e il voto a favore dell’Udc e di Fli, Pdl e Lega Nord chiedono chiarezza. «Quello che è successo ieri – hanno detto nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta mercoledì mattina a palazzo Cesaroni – non può passare sottotraccia». «Una cosa del genere – dice Fiammetta Modena – nella mia lunga carriera non l’ho mai vista».
La Marini apra la crisi In Consiglio regionale oggi alle 16.30 inizierà il secondo round con la votazione del Bilancio. Pdl e Lega, alla ripresa dei lavori, chiederanno alla presidente Marini di aprire una verifica all’interno della maggioranza. «Due partiti – dice la Modena – sono usciti dall’aula non votando un atto fondamentale, mentre la Marini non è riuscita ad imporre la sua mediazione. E membri della maggioranza come Stufara e Brutti hanno accusato altri membri del centrosinistra di non essere autonomi». In particolare Massimo Monni punta il dito contro la Gesenu: «Basti pensare – dice – a quello che ha detto l’ad della società, che ha deciso al posto della politica dove andava fatto il termovalorizzatore». Velenosamente Raffaele Nevi fa poi notare che «una cosa del genere, ovvero un presidente che non riesce a imporre la sua linea, non sarebbe mai successa nelle due precedenti legislature». Come a dire che la Lorenzetti sapeva imporsi, la Marini no.
Nevi: gravità inaudita Pdl e Lega poi rivolgono il loro sguardo alla giunta: «C’è da chiedersi – dicono – come possono restare in giunta due gruppi come Idv e Prc che si sono lasciati andare a quelle affermazioni. Quello che è successo è di una gravità inaudita, la Marini non può rimanere in silenzio». «In un anno – dice la Modena – abbiamo assistito allo psicodramma dell’ingresso in giunta di Vinti, alle dimissioni di Riommi dopo “Sanitopoli” e adesso saltano pure in aria sul Collegato». «La presidente – scandisce Nevi – deve prendere atto che c’è una crisi su tutto. Le parole dette da Brutti non sono state pronunciate in un bar ma nella massima assise della regione, e sono state dette dal presidente della Commissione regionale contro le infiltrazioni mafiose».
Qual’è la maggioranza? Sul tappeto c’è poi anche la questione tutta interna al centrodestra, con Fli e Udc a supporto del centrosinistra: «Ci dicano – dice Nevi – qual’è la maggioranza, vogliamo chiarezza. Oppure è meglio andare a votare». Per il capogruppo della Lega, Gianluca Cirignoni, «è necessario far aprire gli occhi agli umbri sul fatto che c’è un centrosinistra che fa maggioranza ed opposizione al proprio interno al solo scopo di continuare a gestire il potere, come dimostra la questione “Sanitopoli”». Cirignoni ha quindi osservato che «le affermazioni di Brutti sui cosiddetti “poteri forti” prima di tutto andrebbero comprovate, visto anche che questo consigliere Idv è presidente della commissione consiliare antimafia. Altrimenti dobbiamo pensare ad una emergenza democratica».
Comments are closed.