di Dan.Bo.
La sinistra-sinistra alle regionali del 27 ottobre schiererà almeno due candidati. Mercoledì infatti Potere al popolo ha ufficializzato la corsa di Emiliano Camuzzi, «compagno valido e generoso che ha sempre combattuto, senza risparmiarsi, dal lato giusto della barricata».
LEGA, TUTTI I NOMI DELLA LISTA
Chi è Originario di Piediluco, 45 anni di cui 20 di militanza politica a sinistra, è stato il candidato sindaco di Terni di Potere al popolo alle ultime elezioni comunali, vinte da Latini. Protagonista della vertenza Isrim come rappresentante sindacale (l’azienda poi fallita), è stato anche candidato alla Camera in occasione della ultima consultazione elettorale delle politiche. PaP spiega di aver cercato nelle settimane passate «un dialogo con le varie organizzazioni delle soggettività comuniste e anticapitaliste», con l’obbiettivo di «produrre un’aggregazione capace di difendere con più forza il blocco sociale che vive la crisi sulla propria pelle»; uno sforzo che andrà avanti «fino all’ultimo giorno disponibile».
M5S, ECCO CHI SI CANDIDA ALLE REGIONARIE
No a Pd e M5S Per il momento si va avanti con Camuzzi mentre dal dialogo è stato escluso «il sistema consociativo dell’Umbria, con i sindacati confederali o con le dirigenze del privato sociale», comprese «le forze politiche del vecchio centrosinistra, che non aspettano altro se non gettarsi nell’ammucchiata governativa a guida Pd e M5s, travestite in mille maniere». Così come la destra dunque, anche il centrosinistra allargato al 5S da queste parti viene visto come un pericolo dato che i pentastellati «in questi anni non sono stati in grado di fermare la crisi sociali». «Con questa lista – aggiungono – vogliamo produrre uno scatto in avanti nella costruzione di una convergenza che possa poi tramutarsi in un blocco politico e sociale in grado di costruire opposizione alla nuova maggioranza di governo, qualunque essa sia».
Che succede a sinistra Sempre a sinistra, il Pc di Rizzo ha schierato da settimane l’ex sindacalista Rossano Rubicondi mentre il cosiddetto terzo polo radunato nella «Coalizione civica, verde e sociale» (quella che riunisce Prc, Sinistra italiana, Umbria dei territori, Verdi, Socialisti e Movimento delle idee e del fare), dopo l’apertura al «patto civico» proposto da Di Maio spiega di essere pronta a schierare un proprio candidato se non si darà vita a un tavolo e se non si azzereranno le candidature. La coalizione punta il dito contro il fatto che «il futuro della Regione viene deciso a Roma senza alcun rispetto per la storia e per l’autonomia dell’Umbria né, tantomeno, per i militanti del M5s e del Pd». «Si è aperta una possibilità in questi giorni – dicono riferendosi alla mossa di Di Maio – possibilità che rischia di essere frustrata da un nuovo centralismo partitico vestito da civico, che è la negazione del nostro percorso fatto di radicamento, partecipazione, confronto tra differenze nella piena dignità di tutti».
Twitter @DanieleBovi