Il seggio allestito alla Notari

di Daniele Bovi

L’infernale effetto flipper previsto dal Rosatellum potrebbe rimettersi in moto, producendo altri scossoni anche in Umbria. La giunta per le elezioni della Camera dovrebbe riunirsi martedì prossimo per votare gli emendamenti al testo riguardante la valutazione di validità o nullità delle schede alle politiche. Sul tavolo c’è una proposta di Forza Italia che punta a considerare valide anche quelle nelle quali sono stati espressi voti su più liste a sostegno di uno stesso candidato all’uninominale.

Lo studio Contro questa ipotesi il M5S è passato al contrattacco affidando al perugino Michele Guaitini, segretario dei Radicali di Perugia e grande esperto dei sistemi elettorali (fu lui, dopo le politiche, a individuare gli errori commessi dal Ministero nella ripartizione dei seggi), uno studio in cui si spiega che la mossa potrebbe portare al ribaltamento dei risultati in almeno 13 collegi per un totale, tenendo conto anche dei casi più improbabili, di 39 seggi. A rischio anche big come la ministra Eugenia Roccella o l’ex ministro Roberto Speranza o ancora il Senatur Umberto Bossi, ma non solo. In Umbria, ad esempio, potrebbe tornare in discussione anche il seggio della forzista Catia Polidori, al posto della quale potrebbe entrare il presidente del consiglio regionale Marco Squarta (FdI), e pure quello di Elisabetta Piccolotti (Verdi-Sinistra).

I ricorsi Tutto parte da un ricorso presentato dal forzista Andrea Gentile, riguardante un collegio uninominale in Calabria vinto per 482 voti da Anna Laura Orrico (M5S); se l’emendamento di FI venisse approvato, il riconteggio delle nulle nel senso chiesto dalla maggioranza, secondo lo studio M5s potrebbe far perdere il collegio a Orrico in favore dell’esponente di Gentile. E con decine di migliaia di nulle in tanti collegi, i possibili ribaltoni non mancherebbero di certo visti i casi di seggi assegnati con un piccolo scarto di voti. In Toscana ad esempio secondo i calcoli di Guaitini, sarebbe sufficiente che sulle 58.240 schede nulle (a fronte di 1.887.990 voti validi), il centrodestra ne recuperasse 85 per modificare il riparto dei seggi in parecchie circoscrizioni.

I termini Ma come è possibile cambiare un criterio di conteggio dei voti dopo la proclamazione degli eletti rimettendo così tutto in discussione? L’emendamento presentato da Fi andrebbe a dirimere i ricorsi già presentati, come quello di Gentile; a quel punto, se cambiasse l’interpretazione sulle nulle, andrebbero riaperti i termini, ora scaduti, per presentare i ricorsi. Il regolamento della Camera spiega infatti che dopo la convalida degli eletti il dossier può essere riaperto solo in determinati casi che riguardano ad esempio errori, falsificazione di un verbale oppure dei nuovi elementi in grado di dimostrare la mancanza dei presupposti per la convalida; e proprio quest’ultima eventualità sarebbe quella che sorregge la ratio dell’emendamento forzista. La prossima settimana se ne saprà di più.