di Daniele Bovi
Un nodo da sciogliere, alcuni punti fermi e l’inizio di un percorso. Lunedì si è riunita la segreteria comunale del Partito democratico con un solo tema all’ordine del giorno: i criteri per la formazione della lista da presentare a fine maggio, quando il Pd proverà a riconquistare Palazzo dei Priori. Sul tavolo, in primis, c’è la questione deroghe che riguarda i bocciani Erika Borghesi e Alvaro Mirabassi, entrambi al secondo mandato così come Tommaso Bori, che però si è tirato fuori da tempo dalla corsa. Sere fa al circolo di San Martino in Colle, patria di Mirabassi, è andata in scena una riunione dove di fronte al segretario comunale Paolo Polinori è stata chiesta la ricandidatura di Mirabassi.
LA COMPETIZIONE LEGA-PROGETTO PERUGIA
Le deroghe Dentro il Pd spiegano però che il territorio sarebbe tutt’altro che compatto come un sol uomo: se Mirabassi non spuntasse un terzo mandato altri sarebbero pronti, dopo un decennio, a correre per rappresentare San Martino in Campo e in Colle; insomma, non c’è una sola possibilità in campo, e il ragionamento vale anche per Borghesi, neo eletta consigliera provinciale. Di tutt’altro avviso i due circoli di San Martino, i cui direttivi si sono schierati in modo netto con Mirabassi, non rilevando altre possibili candidature. In assemblea comunale, l’organo deputato a votate le deroghe, chi ha fatto i conti spiega che non ci sarebbe la maggioranza qualificata dei due terzi e le regole prevedono, in teoria, una sola deroga. Il percorso politico dunque è da costruire.
Il confronto «La riunione – scrivono i segretari dei circoli pd di San Martino in Colle e in Campo, Alessio Persichini e Alessandro Sdoga – era volta all’esercizio del confronto dialettico interno al Partito democratico tra i circoli di San Martino in Colle e San Martino in Campo con il livello di riferimento. Nel più sereno e corretto spirito di partecipazione i circoli hanno inteso confrontarsi, come è naturale che sia, con il segretario comunale che li coordina, su posizioni chiare e unitarie circa la univoca candidatura territoriale del Partito democratico. Qualsiasi altra versione, non corrisponde a verità ma ad una strumentale ricostruzione, tesa a screditare e ledere il corretto esercizio della partecipazione plurale interna di un partito».
GIUBILEI: SOGNO UNA CITTÀ APERTA
La segreteria Lunedì in segreteria da San Martino è ripartita la carica nei confronti di Polinori, al quale sono state chieste risposte sulla vicenda che però, difficilmente, arriveranno prima delle primarie di domenica. A quel punto è salita la tensione ed è stata messa sul tavolo la possibilità di non allestire il seggio delle primarie a San Martino in campo, poi derubricata a mera provocazione. Un punto fermo invece sembra essere arrivato sul niet alla possibilità di schierare coloro che (vedi il caso della consigliera regionale Carla Casciari, il cui nome è circolato nelle ultime ore) sono eletti in altri consessi. Dove poi non ci sono nomi di spicco, a correre potrebbero essere i segretari dei circoli.
Chi c’è Tra questi ci sono Francesco Zuccherini e Marko Hromis, che dovrebbero essere sicuramente in lista, insieme ad altri possibili nomi come quelli di Elena Cioccoloni, Alessandra Quagliarini, Nicola Paciotti e altri; praticamente sicure invece le uscenti Emanuela Mori e la capogruppo Sarah Bistocchi. Nel frattempo si muovono le cose anche negli schieramenti che fanno capo direttamente al candidato sindaco Giuliano Giubilei. Anima civica e Radicali daranno vita, come spiegato giorni fa, a una lista unica e qui un paio di nomi di punta dovrebbero essere quelli della studentessa Costanza Spera e del radicale Michele Guaitini. Tra i candidati, non è chiaro se in questa o in un’altra lista, potrebbero esserci anche alcuni di quelli che hanno partecipato all’apertura della campagna elettorale di Giubilei come Fabrizio «Fofo» Croce, Diletta Paoletti e il 24enne Federico Phellas, espressione di un pezzo di mondo cattolico.
Twitter @DanieleBovi