di Daniele Bovi
Dopo il «non grandissimo risultato» del 26 maggio, di sicuro ben al di sotto delle aspettative, la lista «Perugia città in comune» diventa un’associazione politico-culturale con l’obiettivo di «tuffarci nelle pieghe delle società, perché non è detto che l’opposizione si debba fare solo tra i banchi del consiglio». A guidare l’associazione è l’ex ministro Katia Bellillo, candidata sindaco della lista che ha conquistato solo l’1,85%, poco meno di 1.600 voti. Da dove ripartire? «Il nostro – ha spiegato venerdì mattina Bellillo durante una conferenza stampa – non è un progetto isolato, bensì uno che si colloca dentro una rete di città in comune italiane ed europee. Nel contesto di questo capitalismo bisogna ripartire dalle città, ritessere i rapporti che si sono rotti, ridare a politica il ruolo di creare condizioni affinché ognuno possa vivere dignitosamente». A presiederla è la stessa Bellillo, mentre Antonietta Alonge sarà la segretaria e il tesoriere Carlo Marsili.
Cittadini ribelli L’associazione è stata costituita in una data simbolo per Perugia, cioè il 20 giugno, giorno in cui la città ricorda le stragi del 1859 e la liberazione dal nazifascismo. «Siamo un gruppo di cittadini ribelli – ha aggiunto l’ex ministro – che non vogliono piegarsi alle leggi del mercato né a chi mette gli uni contro gli altri. Vogliamo raccontare città che unisce, democratica e accogliente». L’associazione («laica, democratica, antifascista e ribelle») ha l’ambizione di occuparsi di molti temi, dalle politiche sociali alla scuola, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro al diritto allo studio, dalla mobilità all’urbanistica, dall’edilizia residenziale alla salute e non solo: «La nostra opposizione all’amministrazione che per cinque anni si è cullata . hanno detto – continuerà, ma ora i nodi arriveranno al pettine». Tra i primi appuntamenti quello del 25 giugno al cinema Zenith, dove sarà trasmesso il documentario di Maurizio Fantoni Minnella «Esilio, la passione secondo Lucano».
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