di M.R.

Un solo punto di tutti gli atti politici all’ordine del giorno della seduta di lunedì 4 aprile basta a restituire un dibattito fiume, una maggioranza estremamente sfilacciata sul tema della sanità e sul tavolo del sindaco la richiesta di intervenire sui vertici della Regione per un «cambio radicale nella gestione dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni anche relativamente alle cariche apicali (quindi dal direttore Pasquale Chiarelli in giù), vista l’assenza di risposte alle problematiche più volte segnalate anche dai sindacati e la mancata presentazione di un cronoprogramma del nuovo ospedale.

Lega-Fi-Fdi-Terni civica La maggioranza in consiglio comunale, nonostante un summit di mezz’ora per tentare l’intesa, ne è uscita a brandelli. A votare convintamente sì solo Fdi e Michele Rossi di Terni civica, mentre Forza Italia sceglie la via dell’astensione e la Lega perlopiù la via di fuga. DIversi i consiglieri del Carroccio che al momento della votazione hanno lasciato l’aula in evidente contraddizione con la linea tracciata dal capogruppo Federico Brizi: voto contrario. Chi ha detto sì a quel dispositivo, proposto e riformulato dal M5s nella persona del capogruppo Federico Pasculli a nome delle minoranze, lo ha fatto riproponendo in aula le criticità manifestate da più parti e a più riprese, testimonianze di pazienti, medici e personale ospedaliero in senso ampio, nonché le recenti e recentissime denunce della Fp Cgil in tal senso. Chi si è astenuto, pur ammettendo che le cose in ospedale proprio non vanno, ha messo in mezzo la scarsa possibilità del consiglio di incidere in materia sanitaria e sulla contrarietà, non solo della Lega ma anche del consigliere del gruppo Misto Valdimiro Orsini, ha pesato (almeno così è emerso in dichiarazione di voto) la parzialità della considerazione del sistema sanitario locale, dato che nell’atto non c’è riferimento alla sanità territoriale come anche lo stesso Ferranti aveva sollecitato: «L’85% dei casi in Pronto soccorso sono codici bianchi, se funzionasse l’assistenza di prossimità…».

Chiesta la testa di Chiarelli Ma in aula ci si divide anche sui dati portati da Pasculli sulla scorta del sondaggio e la relativa classifica stilata da newsweek, nonché sul fatto che molte questioni risultano irrisolte da decenni, a prescindere dal colore politico di Palazzo Donini: «A maggior ragione ammonisce Monia Santini di Fratelli d’Italia – occorre dare un segnale di responsabilità e identità politica. ho toccato con mano le difficoltà e le criticità della sanità locale e, come emerge pure dalla classifica di newsweek, pare proprio che il problema stia nella disparità di trattamento tra Terni e Perugia». «Possibile – incalza Claudio Fiorelli, medico ospedaliero e pentastellato – che abbiamo un sindaco della Lega, un assessore regionale della Lega e una governatrice della Lega e non riusciamo a creare un circuito comunicativo e concreto che sia risolutivo dei problemi che riguardano la salute dei cittadini?» «Il tema non dovrebbe avere colore politico» tuona Emanuele Fiorini (gruppo Misto) ma all’atto del voto, la maggioranza si sfilaccia rovinosamente.

Politica «Il Consiglio comunale di Terni – commentano dall’opposizione assieme a Fiorini – oggi ha votato un atto di indirizzo a larga maggioranza per chiedere un cambio radicale dei vertici dell’azienda ospedaliera. Un segnale politico forte e dirompente quello che è stato mandato e che impegna il sindaco ad attivarsi con celerità presso la Regione per ottenere questo cambio di guida. I temi della sanità sono temi di tutti , che devono andare a favore e difesa della città. Incomprensibile l’astensione di Forza Italia e significativo che molti consiglieri della Lega abbiano abbandonato l’aula in dissenso con il loro capogruppo, che chiedeva di astenersi». Votanti 27, favorevoli 19, 7 astenuti, uno contrario.

Gentiletti «Il consiglio comunale della città di Terni, con un atto politicamente coraggioso, oggi ha dato voce alle istanze del territorio sulla sanità – commenta Alessandro Gentiletti di Senso Civico -. Un atto, quello che è stato approvato a larga maggioranza, che chiede un rinnovo radicale ai vertici dell’azienda ospedaliera locale e impegna il sindaco a farsi portavoce, in ogni sede, di questa volontà politica della nostra città e a battersi in Regione per ottenere questo risultato. La volontà politica della massima assise va rispettata e portata avanti. È l’inizio di una battaglia netta e chiara, che non ha nulla di personale, dove ciascuno è consapevole della complessità della situazione ma che rappresenta un primo significativo passo. A muoverci è stata la gratitudine per il nostro personale medico e sanitario, che ha dato prova di grande capacità e professionalità e per questo merita di essere valorizzato e difeso».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.