Il progetto dell'ospedale

«L’impossibilità di concedere l’accesso a documenti che potrebbero essere usati a corredo della documentazione di gara». È questa la motivazione con cui l’Azienda ospedaliera di Terni ha negato, al consigliere regionale del M5S Thomas De Luca, l’accesso agli atti presentato per visionare progetti e documenti relativi al nuovo ospedale di Terni. «Un’iniziativa legittima – dice De Luca – in quanto non riteniamo plausibile che la cittadinanza non sia messa a conoscenza dei più elementari aspetti del progetto. Ad esempio, a oggi non è neanche chiara la precisa ubicazione dell’opera».

La proposta dei privati «Il progetto – ricorda De Luca – è stato presentato in maniera abbastanza dettagliata alla presidente Donatella Tesei, all’assessore regionale Luca Coletto e al sindaco di Terni, Leonardo Latini, i quali hanno rilanciato con toni entusiasti questa proposta da parte di un privato nonostante ci siano aspetti complessi e tutti da valutare considerando l’intero dispositivo dell’articolo 183 del codice degli appalti che riguarda la ‘finanza di progetto’». «Sembra proprio – prosegue il consigliere – che siamo di fronte alla totale abdicazione da parte di politica e istituzioni di fronte a interessi privati».

IL PROGETTO

Opera da 240 milioni De Luca, che rivendica il proprio ruolo di controllo e vigilanza, ricorda che si tratta «di uno dei più importanti investimenti previsti per l’Umbria, una cifra destinata a superare abbondantemente gli oltre 240 milioni di euro di spese annunciate. E la Regione dovrà molto presto esprimersi sull’interesse pubblico dell’opera. In caso di esito positivo, il progetto sarà fatto proprio e inserito negli atti programmatori per poi essere messo a bando. Ci chiediamo se sia giusto in questa fase mettere a tacere ogni tentativo di trasparenza volta a creare un dibattito intorno a quella che dovrebbe essere un’opera strategica per la salute dei cittadini». «Può un’opera strategica come il nuovo ospedale di Terni – conclude De Luca – essere la risultante di una proposta di privati che stabiliscono collocazione, caratteristiche, fabbisogni sanitari? Ma soprattutto è possibile che i cittadini, la società civile nelle sue varie articolazioni e tutti i titolari di diritti debbano subire le scelte di una contrattazione privata senza partecipare in alcun modo al dibattito?».

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