L'acqua che fuoriesce dal canale di scolo crollato (Foto F.Troccoli)

Assicurano vigilanza e promettono interventi di messa in sicurezza per la diga di Montedoglio gli assessori di Umbria e Toscana, alla luce delle novità sull’inchiesta condotta dalla procura di Arezzo.

Individuare le responsabilità «E’ importante che la Commissione di inchiesta incaricata dalla magistratura abbia concluso i propri lavori chiarendo cause e caratteristiche dell’evento che si è verificato nel dicembre 2010. Ciò rende possibile l’individuazione delle responsabilità dal punto di vista patrimoniale nei confronti dell’ente e delle popolazioni coinvolte», dichiarano gli assessori regionali di Umbria e Toscana, Fernanda Cecchini e Gianni Salvadori a proposito della notizia che è stata consegnata al procuratore della Repubblica di Arezzo, Carlo Maria Scipio, la relazione finale sull’incidente nella diga di Montedoglio, avvenuto il 29 dicembre del 2010.

L’incidente In quell’occasione si registrò il crollo di tre conci – una sorta di muretto di contenimento – in una delle pareti di sfioramento, causando il rigonfiamento del Tevere, allagamenti di terreni e lo sgombero di 450 persone. «Tutto ciò – prosegue la nota degli assessori Cecchini e Salvadori – potrà permettere l’accelerazione delle procedure per il ripristino della piena funzionalità e sicurezza di questa parte dell’invaso che rappresenta l’obiettivo prioritario delle due regioni».

Le novità Ma ciò che preme alle due Regioni è che non vengano messe in discussione le tante novità che si attendono a breve nella gestione delle risorse idriche in Umbria e Toscana. Eccole. Il 2 novembre è stata pubblicata ed è entrata a regime la legge regionale che approva l’Intesa con la Regione Toscana per la costituzione del nuovo Ente irriguo Umbro Toscano. Dal prossimo 7 novembre, secondo la legge nazionale, questo nuovo organismo succederà nella gestione delle concessioni irrigue già detenute dall’Ente irriguo nazionale che era da anni in corso di liquidazione in attesa di un successore. Si è chiusa quindi nei tempi previsti una procedura istituzionale e politica molto articolata che rende le due Regioni Umbria e Toscana responsabili della realizzazione e gestione di un complesso di grandi opere e reti irrigue e o a uso plurimo, in particolare idropotabile, che riguarda tutta l’Umbria e le province di Arezzo e Siena in Toscana.

Gestione alle Regioni Contemporaneamente una intesa parallela con il Governo assicura la disponibilità del Piano irriguo nazionale a farsi carico delle esigenze di completamento e manutenzione delle reti irrigue che passano alla gestione delle Regioni. «Questa intesa- per i due assessori –  è ancor di più decisiva alla luce dei problemi evidenziatesi con il cedimento dello scarico superficiale delle diga di Montedoglio. Nei prossimi mesi si potrà così intervenire per metter definitivamente in sicurezza questo elemento dell’impianto senza pregiudicare la funzionalità della capacità di invaso autorizzabile nel frattempo.

Vigilanza Oggi dipendono dall’acqua di Montedoglio non solo diversi comparti irrigui dell’Umbria e della Toscana ma anche l’approvigionamento idropotabile di numerosi comuni dell’Alta Umbria e della Bassa toscana. «Confidiamo nel lavoro che la magistratura sta svolgendo – concludono gli assessori Cecchini e Salvadori – sia per quanto riguarda i tempi che naturalmente i risultati.  Contestualmente vigileremo accanto agli enti nazionali preposti». Le due Regioni infine assicureranno la vigilanza sulla tempestività degli interventi necessari affiancando gli uffici e gli enti statali preposti alla sicurezza degli impianti, nonché le due commissioni nominate dal ministro delle Infrastrutture e dal ministro delle Politiche Agricole.

San Giustino e Citerna: interventi rapidi «Nel recente incontro con gli assessori di Toscana e Umbria, nel corso del quale è stato presentato l’ente che andrà a gestire la diga, era già stata  recepita la richiesta di una presenza più precisa e puntuale dei Comuni limitrofi alla diga di Montedoglio e questo, alla luce degli ultimi risvolti, è elemento imprescindibile»: così il sindaco di San Giustino Fabio Buschi e quello di Citerna Giuliana Falaschi intervengono sulla questione.  «La diga di Montedoglio è per i nostri territori – proseguono –  opera strategica sia per l’irrigazione delle aree agricole che per la parte idropotabile, ricordiamo a tal proposito che l’impianto di potabilizzazione che insiste proprio nei nostri territori e che servirà tutto Altotevere, è stato quasi ultimato. Il ruolo dell’invaso è stato e sarà fondamentale anche per calmierare gli eventi alluvionali che nel passato avevano riguardato molte nostre zone. Rimane tuttavia la questione legata alla sicurezza acuita dall’evento del 29 dicembre e che ci ha indotto sin da subito a chiedere e sollecitare una più precisa presenza dei sindaci in rappresentanza dei cittadini che vivono nei territori limitrofi alla diga e che quindi sono più direttamente interessati dai problemi legati alla sicurezza stessa. Gli assessorati di Umbria e Toscana ci hanno dato ampia disponibilità su questo punto – concludono Buschi e Falaschi -. Attendiamo che vengano definiti attraverso lo Statuto, le funzioni specifiche dell’ ente o del futuro comitato di sorveglianza. In ordine ai risultati delle perizie, prendiamo atto di quanto sostenuto dagli esperti ed auspichiamo che vengano effettuati controlli su tutta la diga, come pare siano già stati messi in atto. Sollecitiamo infine interventi rapidi per il ripristino delle zone compromesse dall’evento dal 29 dicembre ed in quelle ritenute non adeguate».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.

One reply on “Montedoglio, gli assessori di Umbria e Toscana: «Vigileremo sui lavori di ripristino»”

  1. Vigilanza .AHHHHH.AHHHHHH:E chi vigilera sui vigilanti,perche la diga si e semidistrutta non si sa chi e stato il costruttore!!!!!Allora senza fare tante inchieste ci sara una fattura che attesta la costruzione dell’opera”oppure e stata costruita di nascosto durante la notte!!” ,perche non prendono un pezzo di calcestruzzo e lo fanno analizzare per capire se e conforme !!!costerebbe una bazecola e in 2 giorni si hanno le prove,ma sarebbe troppo semplice vero!!!!!!!!!!!!!!
    Istituzione della RESPONSABILITA’ CIVILE e PENALE per i rappresentanti eletti che si macchino di condotta LESIVA dell’interesse pubblico per scopi privati. (Basta aiutini e agevolazioni occulte a parenti o società di comodo)
    Inasprimento delle pene per qualsiasi reato compiuto da Rappresentanti del Popolo (Chi rappresenta i cittadini DEVE essere esempio di buona condotta, non il primo a delinquere)
    La colpa sara sicuramente di un cortocircuito e sempre colpa sua.

Comments are closed.