di M.R.
Dove nella zona dell’Orvietano e in quella di Narni-Amelia il rapporto mezzi di soccorso/popolazione è 1/13.500; nell’area del Ternano e della Valnerina questo si riduce drasticamente a 1/38.500. Basta questo numero a dare il senso di quanto sia grave l’allarme di carenza ambulanze e più in generale il livello di assistenza e interventi salvavita in un comprensorio da 135mila abitanti. L’accorata richiesta del consiglio comunale di Terni affinché la giunta Latini pretenda un adeguamento di dotazioni e personale organico dalla Regione Umbria in tutte le sue articolazioni di settore, passa così per l’ok a un atto di indirizzo proposto dalla consigliera leghista Patrizia Braghiroli e fatto proprio dalla Prima commissione, al termine di approfondimenti e dopo una stesura del dispositivo rivista e arricchita.
Sanità «È il momento – ha detto Braghiroli – che l’amministrazione alzi la voce. In era Covid se a Perugia sono arrivate 13 ambulanze, qui a Terni nemmeno una. Che cosa abbiamo in meno dei perugini? stiamo parlando di vite umane, spesso appese a un filo, che potrebbero essere salvate se solo si garantisse un intervento entro 20 minuti. Coi numeri attuali questa garanzia non c’è. La dobbiamo pretendere». Atto approvato con 28 sì pur nello scetticismo Cinque stelle: «Non possiamo non approvare una proposta che tende a migliorare le cose, ma credere che davvero le cose cambino dopo questa votazione è difficile» osserva il consigliere Claudio Fiorelli. Braghiroli allora insiste perché l’atto venga trasmesso a Provincia, Regione e Comuni del territorio e che a breve la presidente di commissione Rita Pepegna vigili sul rispetto dell’indirizzo esposto.
Emergenza ambulanze Con l’atto in particolare si chiede a sindaco e giunta di sollecitare l’azienda Usl Umbria 2, contestualmente alla Regione dell’Umbria, affinché si provveda immediatamente a: verificare se a livello regionale sono consapevoli della difficile/pericolosa situazione in cui versa il Sistema di emergenza dell’area ternana e, se sono previste azioni immediate di risanamento; attivare nel distretto di Terni, una ulteriore postazione di soccorso Infermieristica h 24, e potenziare quella presente in Valnerina trasformandola da h12 a h 24; provvedere ad attivare un’ambulanza h 24 dedicata ai trasferimenti secondari intra ed extraregionali; sollecitare la Regione ad effettuare una oggettiva verifica dell’adeguatezza della gestione della rete dell’emergenza, da parte della Centrale operativa unica regionale (Cour) 118 e Numero unico emergenze 112; garantire un sistema a rete più funzionale e rispondente alle esigenze organizzative, al fine di migliorare il servizio per gli utenti. Tutto questo creando una succursale a livello provinciale con personale formato dedicato del luogo con conoscenza capillare del territorio; ottimizzare le professionalità, le competenze e l’esperienza del nostro territorio, o prevedendo l’inserimento dello stesso personale della Usl Umbria2 nella Ciur 118, con comparti telefonici provinciali dedicati in modo da poter garantire, così come richiesto anche dalla normativa, risposte eque ed adeguate all’utenza, nei tempi previsti dai decreti ministeriali, con procedure standardizzate che supportino il lavoro degli operatori del settore; sollecitare la Regione a ricollocare al tavolo della discussione sulle politiche sanitarie, soprattutto in materia di emergenza/urgenza, le direzioni aziendali della Usl Umbria2 e dell’Ospedale di Terni. Infatti, come si desume dagli atti regionali, ormai dal 2013 le due aziende non sono più coinvolte nell’organizzazione e gestione del servizio, con pesanti ripercussioni sulla risposta sanitaria alla popolazione; di verificare la possibilità di immediato utilizzo dell’ambulanza giacente presso l’azienda Ospedialiera di Terni..
La situazione Nell’atto della commissione un quadro preoccupante della situazione in merito: «A distanza di quasi otto anni, dalla istituzione della Cour 118, si rileva un numero significativo di interventi impropri, nonché errori continui e ripetuti nella localizzazione del target di intervento e nell’individuazione del mezzo più vicino disponibile, con allungamento considerevole dei tempi. Inoltre invece di omogeneizzare le procedure di intervento sul territorio regionale, persiste una diversificazione sia nel modus operandi che nella gestione dell’intervento, che nella composizione degli equipaggi dei mezzi di soccorso. C’è un aumento delle richieste di intervento, quantificabile in incremento annuo > di 3000 casi. Non è presente una ambulanza dedicata ai trasferimenti secondari h 24; è stata effettuata una riduzione del numero delle sedi di Continuità Assistenziale (le sedi di Arrone, Acquasparta, Otricoli e altre sono state chiuse); dall’inizio della pandemia è stata apportata una destrutturazione del Ppi di Narni /Amelia. Persiste una carenza/assenza di presidi sanitari nei siti turistici del territorio».