Romizi con la sua giunta in consiglio (foto ©Fabrizio Troccoli)

di Daniele Bovi

La parola d’ordine è una: riequilibrare. A Palazzo dei Priori giovedì sera è salito lo stato maggiore della Lega, guidato dal senatore Stefano Candiani, sottosegretario all’Interno e per lungo tempo commissario del partito in Umbria; insieme a lui alcuni parlamentari, compresi quelli di altri partiti come Emanuele Prisco (Fdi), da qualche ora ex assessore, e Fiammetta Modena (Fi). Se l’appoggio della Lega al sindaco uscente è ormai scontato, in caso di vittoria bisognerà capire quali saranno gli equilibri all’interno del possibile Romizi bis. Oggi la giunta e la maggioranza del sindaco vive di equilibri delicati, con tante diverse realtà ma senza una vera e propria forza dominante. E in futuro?

Turbo Lega Posto che il quadro nazionale potrebbe anche cambiare in modo rapido, e che andrà tenuta in considerazione l’evoluzione del rapporto Lega-M5s, lo scenario futuribile a Perugia potrebbe essere questo: una turbo-Lega (oggi assente da giunta e consiglio) a fare da traino e a occupare buona parte dei posti in consiglio, Forza Italia – il partito del sindaco che vive da tempo una crisi politica senza precedenti per gravità, consensi e prospettive – ridotta ai minimi termini, Fratelli d’Italia retta dall’asse Prisco-Squarta molto probabilmente lontana dalla doppia cifra e il resto noia, o quasi. Se nella compagine infatti potrebbero entrare pure i parisiani di Energie per l’Italia o Sgarbi con il suo Rinnovamento, non è certo con la cerbottana che si può contenere l’avanzata della ruspa.

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Progetto riequilibrio Una legge fondamentale della politica, che non ammette vuoti, è quella dei rapporti di forza e Romizi in caso di vittoria dovrà confrontarsi con l’alleato leghista da una posizione non di debolezza. Nel 2014 parte della sua coalizione fu la lista «Progetto Perugia-Romizi sindaco», espressione del mondo cattolico cittadino (ma non solo) con Francesco Calabrese grande ispiratore. La stessa lista, con lo stesso identico nome, sarà riproposta con l’obiettivo di andare oltre il 5% conquistato nel 2014. Qui dentro confluiranno alcuni assessori uscenti, almeno quelli che si ricandideranno: partendo dai no sicuri (almeno così pare), fuori dalla corsa ci saranno Calabrese, che però non farà mancare il suo apporto, Perari (che comunque è un forzista), Fioroni e Bertinelli. Dentro Cristiana Casioli, mentre Teresa Severini viene data in bilico e per gli altri le ipotesi sono più d’una.

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Gli assessori Edi Cicchi, rappresentante di un bel pezzo di mondo cattolico e della cooperazione, potrebbe trovare la sua collocazione naturale in Progetto Perugia, ma su di lei da tempo ha messo gli occhi FdI. Dentro potrebbe entrare anche Wagué mentre il vice sindaco Barelli potrebbe dare vita a una lista di ispirazione ambientalista, portando avanti così l’esperienza delle due formazioni che l’hanno appoggiato nel 2014. Anche qui, però, è tutto da decidere. Per riempire la lista serviranno 32 nomi e nel «Progetto» ci sarà sicuramente il consigliere Otello Numerini che, insieme a figure importanti (certamente più facili da trovare rispetto a cinque anni fa), sotto le insegne di «Romizi sindaco» proverà a riequilibrare la partita.

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La Chiesa e la ruspa Per valutare gli assetti futuri poi non va poi dimenticato un altro fattore, assai pesante: Perugia è anche la città del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana e vicinissimo a Papa Francesco. Su molti dossier, come ad esempio l’immigrazione, la distanza con la Lega è siderale e non è sicuramente un mistero che nell’ambiente cattolico cittadino la turbo-Lega fa una certa impressione. Una roboante affermazione non comporterebbe automaticamente una ruspa lanciata a tutta velocità lungo le strade del Comune, vista anche la capacità leghista di tenere un doppio registro: da una parte il «Capitano» a dettare la linea politica e a esporsi di più, dall’altra più di un uomo sul territorio (come accade in Umbria) capace di tenere un profilo più basso e più pragmatico, conscio che «tra promesse e fatti – dice uno di loro – la distanza è molta, quindi andiamo piano. E comunque una forza dominante può stabilizzare il quadro e dare supporto all’azione di Romizi».

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Candiani in tour Insieme a Candiani e a tutti gli altri giovedì si è parlato ovviamente anche di elezioni e dei temi sul tavolo. La Lega tiene in particolar modo a due questioni, sicurezza e immigrazione, anche se recentemente è stato posto pure quello della viabilità che ruota intorno al progetto Ikea; centrale anche Fontivegge, con annesso posto fisso di polizia. Giovedì Candiani, accompagnato da Fioroni e da alcuni cittadini del quartiere, ha fatto un tour nella zona promettendo appoggio ai progetti dell’amministrazione, risorse e uomini sul fronte della sicurezza, nessuna riduzione dell’organico della questura e l’arrivo del sospirato posto fisso, chiesto a gran voce dalla popolazione ma che a poco servirebbe se non ci fossero uomini a sufficienza per presidiarlo. Giovedì Candiani ha incontrato anche i vigili del fuoco del comando di Perugia e venerdì i vertici del sindacato Cisal.

Twitter @DanieleBovi

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