In Parlamento il caso dell’esame “farsa” del bomber Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia al centro di un fascicolo di inchiesta della procura di Perugia che ha ipotizzato i reati di corruzione in concorso, falsità ideologica e rivelazione di segreti d’ufficio.
Salvini Ad annunciare l’interrogazione è stato il deputato Paolo Russo (Forza Italia), mentre il caso Suarez è stato definito da Matteo Salvini «uno squallore che non merita di inquinare l’immagine delle università italiane, che sono le migliori al mondo. Se qualcuno – ha aggiunto a Mattino 5 – ha sbagliato paghi, se ha truccato un esame deve pagare, essere licenziato in tronco. Se sei un calciatore e guadagni 10 milioni all’anno non hai il diritto di passare avanti e truccare un esame».
Interrogazione in Parlamento L’interrogazione sarà invece presentata da Russo (Forza Italia) secondo cui «ciò che indigna di più è che il Paese continua ad essere inospitale per tutti, ma pronto a chiudere un occhio per un calciatore importante che guadagna tanti soldi. Leggere stralci di intercettazioni, commenti e considerazioni sul fatto che a Suarez che non sa una parola d’italiano, viene concesso di fare l’esame mi fa ritenere giusto portare la questione in Parlamento. In questo modo il ministro dell’Istruzione, degli Interni e dello Sport possono stigmatizzare ed evitare che episodi simili non danneggino l’immagine del nostro Paese». Il parlamentare vuole che i ministri si esprimano anche per rispetto «dei tanti che stanno studiando per ottenere l’abilitazione e coloro che non ci sono riusciti: bisogna mettere tutti i cittadini nelle stesse condizioni, non è che si può avere una corsia preferenziale perché si ha uno stipendio a sei zeri».
Italia Viva A parlare di corsia preferenziale per la vera casta dei calciatori, invece, è il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, che ricorda come «da anni si dibatte invano sullo Ius culturae per dare cittadinanza a chi nasce e va a scuola in Italia». Pure Anzaldi chiede l’intervento del «governo e dei ministri interessati» chiamati a fare «trasparenza in modo esemplare, non può essere ancora una volta la magistratura, in questo caso la procura di Perugia guidata dal giudice Cantone, a dover supplire all’assenza della politica».