Il Viminale ha stabilito le date dell’appuntamento con le urne, che solo di poco non si sovrappone con la tappa ternana del Giro d’Italia (con tutto quello che ne consegue in termini di personale per l’ordine pubblico), ma i partiti non hanno ancora ufficializzato i propri candidati. Fa eccezione Alternativa popolare anche se una grossa fetta della città di Terni sostiene che Stefano Bandecchi possa all’ultimo minuto ritirare la propria candidatura, visto il precedente con la vendita della Ternana. A poco più di due mesi dal voto per le elezioni amministrative della città di San Valentino, la situazione resta fluida. Ad ogni modo, la settimana in corso potrebbe essere quella decisiva almeno per alcuni. Nella giornata di sabato, quando è atteso un nuovo confronto in conclave tra le forze del centrodestra, i Pentastellati dovrebbero infatti sciogliere le riserve sul proprio aspirante primo cittadino. Già nella serata di mercoledì, nelle proprie stanze, potrebbero invece fare le proprie scelte i rappresentanti di Potere al popolo che si dice siano pronti a esprimere una candidatura ‘in rosa’: la loro potrebbe essere l’unica candidata donna alle prossime comunali ternane.

M5s Quanto ai pentastellati, l’appuntamento coi giornalisti è fissato a Palazzo Spada per le 1o del 4 marzo e stando alle poche indiscrezioni trapelate sin qui, il candidato sindaco per il Movimento dovrebbe essere il giovane e stimato medico Claudio Fiorelli che nel malcontento diffuso per la malasanità ha più volte, nel corso della legislatura in scadenza, dato battaglia sui temi sanitari tanto cari ai ternani, conoscendone approfonditamente luci e ombre. Ma come si sa i Cinque stelle hanno lasciato ai propri attivisti l’ultima parola e fino all’appuntamento con la stampa non riveleranno nulla. Interessante sarà capire anche come sono in questi mesi maturate le interlocuzioni con Rifondazione comunista che a Terni sembrava la forza più vicina ai grillini, distanti da Azione ma passati ad esempio per il tavolo del Pd, senza successo di intesa.

Centrodestra Alle sorprese si deve essere sempre preparati e queste potrebbero non mancare anche dalle parti del Centrodestra. Se è vero come è vero che si va allargando il fronte Latini bis, è altrettanto vero che uno zoccolo duro del Carroccio che si è messo di traverso resta, come è vero che negli ambienti della coalizione sia circolato insistentemente, nella giornata di martedì, un post che sarebbe stato pubblicato per qualche minuto, salvo poi essere rimosso, sulla pagina Fcebook ‘Fratelli d’Italia Terni, enti locali’. Un forcing: lì era indicato Orlando Masselli (casomai in effetti il più papabile) come candidato sindaco del partito di Giorgia Meloni. Uno scherzetto social pesante a pochi giorni dal summit perugino decisivo.

Centrosinistra Un più o meno ampio panorama di centrosinistra, in questo contesto, gioca per ora un ruolo di basso profilo, senza scoprirsi troppo, probabilmente in attesa di capire le mosse di tutti gli avversari in campo. Dalle parti di via Mazzini si dice si stia lavorando per la candidatura del prof universitario José Maria Kenny, docente che vanta tra gli studenti ternani di Ingegneria formati nel tempo, tanto per citare due eccellenze industriali del territorio, l’attuale amministratore delegato di Ast, Dimitri Menecali e il direttore di stabilimento della Tarkett di Narni, Daniele Guerra. Se il 70enne, già in passato impegnato in consiglio comunale, sia disponibile e a quali condizioni, sono temi in corso di valutazione tanto quanto la capacità del suo profilo di tenere assieme quante e quali forze. Tema probabilmente all’ordine del giorno del tavolo dei Dem con Azione che, ufficiosamente, nel caso di corsa autonoma, avrebbe puntato sul noto medico di otorinolaringoiatria, Santino Rizzo.

‘Campo piò meno largo’ Attorno a questi ambienti ruoterebbero per ora Senso civico e i suoi alleati, il Psi e i cosiddetti Innovatori; ma perché il quadro sia effettivamente definito è opportuno attendere ancora. Quel che è certo è che l’assenza di puzzle completo di nomi, inibisce per ora anche il dibattito e il confronto politico, nelle piazze, in tv, sui giornali. La campagna elettorale dovrebbe già essere più viva che mai e invece una bozza di programma è arrivata per ora solo da Alternativa popolare che in un eventuale ballottaggio si candida ad essere la forza maggiormente in grado di riversare dall’una o l’altra parte i voti dei propri elettori, astensionismo permettendo, soprattutto al secondo turno.