«Costruire una coalizione ampia e plurale insieme a tutte forze progressiste e alternative alle destre» è il mandato, chiaro e netto, che la direzione regionale del Partito democratico dell’Umbria ha consegnato al segretario regionale Tommaso Bori. La richiesta è «lavorare da subito in sinergia con il livello nazionale, per un patto politico per l’Umbria, coinvolgendo i territori interessati già da questa tornata elettorale». La risposta del M5s, per bocca del coordinatore regionale Thomas De Luca, non tarda ad arrivare: «Se da Corciano, Umbertide e Terni bisogna partire, allora bisogna farlo subito considerando questa settimana come il termine ultimo improcrastinabile per l’individuazione di una sintesi politica».
Il campo largo È su queste nuove aperture e all’indomani di indiscrezioni su orizzonti di coalizione anche più ampi (vedi Azione) che si va delineando un nuovo scenario politico in vista degli appuntamenti umbri alle urne. Rimarcate già nel corso dell’ultimo tavolo di coalizione le differenze tra territori, è dal contratto politico proposto dal M5s che potrebbe ripartire la discussione: «Il Movimento – stigmatizza De Luca – non si è mai sottratto al confronto e oggi più che mai abbiamo il dovere di offrire agli umbri una concreta speranza di cambiamento. Le nostre proposte a Corciano, Terni e Umbertide sono pronte, definite, e delineate dagli ultimi cinque anni nella costruzione di un Polo alternativo alla destra, mettendoci a disposizione di tutti coloro che hanno condiviso tale obiettivo».
Pd e M5s parlano la stessa lingua Di contro la direzione regionale Dem ha chiesto al segretario Bori di «utilizzare ogni strumento politico utile a percorrere la strada dell’unità, con l’obiettivo di gettare le basi di un’alleanza strutturata e strutturale, da costruire attraverso un patto politico solido che parta dalle amministrative di quest’anno, ma che guardi anche ai comuni al voto nel 2024 e alle prossime elezioni regionali». Esattamente quello che hanno chiesto i Pentastellati. «Il congresso nazionale, con l’elezione a Segretaria di Elly Schlein – è stato ricordato in piazza della Repubblica a Perugia – ha segnato un cambio di passo e indicato una direzione chiara per il futuro del Pd. Anche in Umbria dobbiamo essere in grado di imprimere una svolta che deve concretizzarsi anche nel campo delle alleanze».
I successi passati E insomma Pd e M5s ormai sembrano parlare la stessa lingua: «Non è solo una priorità politica – dicono i Dem – ma è anche una responsabilità collettiva». «Noi riteniamo – stigmatizza De Luca dal M5s – che l’unica proposta politica vincente sia una proposta politica credibile, fatta di persone credibili che la interpretano coerentemente attraverso i fatti, all’interno di un perimetro valoriale e metodi condivisi sull’intero territorio regionale. Il minimo comun denominatore che, nel rispetto delle diversità, delinei un’identità unitaria. Per questo di fronte alle sollecitazioni ricevute all’interno del tavolo regionale ci siamo fatti promotori di una proposta di contratto per l’alleanza progressista per l’Umbria. Un impegno reale, chiaro e determinato per il riscatto della regione». «Occorre ripartire dai successi di Assisi, Narni e Spoleto» sottolineano Dem.
Elezioni amministrative Il campo largo dunque ad esmpio a Terni, il capoluogo di provincia prossimo al voto, potrebbe concretizzarsi quando il centrodestra ha annaspato per giorni tra sfiducia al sindaco, fughe in avanti e toto nomi senza avere ancora individuato un candidato primo cittadino in grado di unire che, anche in quelle file, resta l’obiettivo numero uno. Una fumata bianca non è arrivata nemmeno lunedì da Roma e tutti i coinvolti auspicano martedì sia la giornata buona. Il campo del centrosinistra potrebbe essere largo, persino larghissimo. Dal perimetro, oltre Pd e M5s che portano già con sé Si, Rifondazione ed Europa Verde oltre ai civici del prof Kenny, potrebbero non essere esclusi Azione (anche se la proposta ha già diffuso mal di pancia), ma anche gli Innovatori che sabato mattina presentano ufficialmente il candidato sindaco Paolo Cianfoni, persino Potere al Popolo oggi unica forza in campo con una donna che aspira alla fascia tricolore. Tra i due poli chi va dritto per la sua strada senza apparentamenti al primo turno, sicuramente più vicino agli ambienti di destra, è il leader di Alternativa popolare Stefano Bandecchi che starebbe chiudendo la terza lista a suo supporto. In corsa per la poltrona di sindaco, come ufficializzato nei giorni scorsi, anche il consigliere Emanuele Fiorini (gruppo Misto), considerato sul territorio colui che ha gettato le basi al successo della Lega di cinque anni fa, oggi ‘in appalto’ a Fratelli d’Italia.