Passano i giorni e mentre si accorciano i tempi per l’appuntamento elettorale delle elezioni amministrative a Terni, fatica a definirsi il quadro dei candidati sindaco e, di conseguenza, quello dei corrispondenti sostenitori. Va avanti per la sua strada in solitaria con un numero di liste che i suoi collaboratori non intendono rivelare, il presidente della Ternana e leader di Alternativa popolare Stefano Bandecchi. Allo stesso modo, procede senza esitazione nella propria scelta Potere al popolo, che scommette su Silvia Tobia, ad oggi unica donna e la più giovane tra gli aspiranti primo cittadino. Tra gli ufficializzati poi, pur senza simboli, né nomi, né numero di liste, in corsa per la poltrona numero uno di Palazzo Spada c’è il prof universitario, ricercatore, destinatario di numerosi riconoscimenti accademici, José Maria Kenny. In questo contesto non sono rimasti a guardare gli esponenti del M5s, che in consiglio comunale rappresentano il più consistente gruppo di opposizione al governo cittadino di centrodestra. Nei giorni scorsi hanno messo in campo la candidatura del medico anestesista Claudio Fiorelli, a sostegno del quale un ‘Polo dell’alternativa’ (aperto a nuove adesioni), si sta via via schierando.

Il centrosinistra Ad ogni modo, rispondendo a un modello nazionale per il quale M5s e Pd si strizzano l’occhio laddove possibile, proprio i Pentastellati, pur in assenza, ad oggi, di una candidatura Dem, hanno domenica rimesso in discussione la propria posizione annunciando la partecipazione al tavolo regionale delle forze che si riconoscono nell’alveo del centrosinistra. Il confronto è atteso per il pomeriggio di martedì proprio a Terni. Alla vigilia, visto che il Pd è ‘a mani libere’ perché non si è esposto su Kenny e nello stesso giorno ha in programma una nuova riunione dell’assemblea comunale, lo scenario più probabile è che, rispetto alla corsa ternana per Palazzo Spada, si prenda tempo per definire una posizione netta dei democratici e quindi casomai valutare la possibilità di primarie di coalizione.

Tavolo di coalizione a Terni Ipotesi. Di questo si tratta. Quel che invece è certo è la grande volontà di partecipazione ‘dal basso’. Due gli appelli che si registrano in vista dell’appuntamento. Uno proviene dall’associazione Terni Valley per la quale «è necessaria la presenza al tavorlo regionale anche del capogruppo in consiglio comunale Alessandro Gentiletti (che nel frattempo si è chiamato fuori da ogni candidatura Ndr). Chi ha candidato sindaco il prof Kenny – dicono dall’associazione – non rappresenta infatti la linea complessiva del gruppo consiliare né la formazione nella sua interezza. Abbiamo conferito a tale scopo, mandato al nostro presidente Filippo Formichetti e al segretario dell’associazione Jacopo Borghetti per rappresentarci al tavolo. Importante è avanzare insieme una proposta unitaria e rispondente alle istanze di rinnovamento che emergono dalla città».

M5s Altro appello arriva dai Cinque stelle: «Il gruppo consiliare del M5S Terni ritiene importante che al tavolo del fronte progressista di martedì 14 marzo, siano presenti tutti i consiglieri comunali di opposizione riconducibili al perimetro del centrosinistra. Soggetti che hanno guadagnato sul campo il diritto di poter dare il proprio contributo nel dibattito in atto rispetto al percorso che condurrà alle elezioni amministrative della prossima primavera. Coloro che in questi anni sono stati in grado di mantenere una voce unitaria nei confronti delle scelte della giunta Latini non possono che essere facilitatori di scelte condivise. Nella certezza che tale richiesta non trovi ostacoli cogliamo l’occasione per invitare tutti, a sessanta giorni dal voto, a cercare di capire che la frammentazione delle destre può portarci a scenari inediti che necessitano scelte responsabili».

Centrodestra E proprio mentre si susseguono a sinistra le spinte dal basso a una convergenza su programmi e nomi, proseguono nel fronte opposto le prese di posizione da parte dei vertici di partito. Mentre tutti danno per scontato che a tracciare la strada sarà un segnale da Roma, a livello provinciale e regionale è pioggia di confronti e tira e molla. Leonardo Latini, con sei consiglieri leghisti su otto che lo hanno di fatto sfiduciato, resta fermo sulla possibilità di ricandidarsi come anche molti elettori danno per scontato che avvenga. La frattura interna al suo partito e le fughe in avanti degli apicali umbri del Carroccio, hanno però favorito un approccio più aggressivo di Fratelli d’Italia che, «consapevole e responsabile di essere ampiamente il primo partito» rivendica ora anche la candidatura a sindaco. I Meloniani, a questo proposito, hanno individuato l’assessore al Bilancio Orlando Masselli e per quanto ne sa Umbria24 non torneranno indietro; questo il motivo per cui molto probabilmente l’indicazione decisiva arriverà da Roma.

Nuovo Partito socilaista italiano Non sfugge però che in coalizione ci sono anche Forza Italia e Terni civica che da oggi possono contare su nuovi ‘compagni di percorso’. Si è tenuta infatti lunedì sera, a poche ore dal coordinamento provinciale di Forza Italia, l’inaugurazione, in corso del Popolo, della sede del nuovo Partito socialista italiano, che tenendo ben lontani i Comunisti, apre a un possibile supporto al Centrodestra. Da parte dell’assessore Stefano Fatale di Fi (in sala anche Sergio Bruschini, Doriana Musacchi per rispetto di suo padre e la sindaca di Amelia e presidente di Provincia Laura Pernazza, nonché l’ex leghista Emanuele Fiorini), ai socialisti liberali e riformisti, arriva l’apertura a un completamento delle liste, ma all’evento non mancano i più stretti collaboratori di Bandecchi. I socialisti da garofano rosso e Bettino Craxi nel cuore nominano più volte per vicinanza Berlusconi e Giorgia Meloni; non a caso a domanda precisa sulle amministrative (il segretario ternano è Gianluca Marini) precisano di voler valutare la rotta della coalizione, non ancora del tutto fuori dal pericolo di frattura, sui nomi ma soprattutto sui programmi è stato puntualizzato.

Latini-Masselli Sul dualismo delle candidature (tra Leonardo Latini e Orlando Masselli), Forza Italia si confronterà a lungo; ma oltre c’è un mondo ancora da esplorare. Azione infatti, seppure continua a lavorare in sordina, si dice esprimerà un proprio candidato nella figura del medico ospedaliero di otorinolaringoiatria Santino Rizzo; gli Innovatori sono ufficialmente a caccia di una candidatura alternativa a Luca Diotallevi e altri civici, più o meno noti, sarebbero pronti a chiudere liste. La partita è tanto vicina quanto aperta; eventuali valutazioni di apparentamenti al ballottaggio (avviso a tutti i naviganti), presuppongono l’approdo a quel traguardo, ormai non più scontato per nessuno.

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