Decisiva l’assemblea degli iscritti Pd per tracciare la rotta verso le amministrative: fra le tre vie aperte in sede di confronto tra segreterie (comunale e provinciale), passa la soluzione Josè Maria Kenny. I Dem cioè hanno scelto di sostenere il prof universitario come candidato sindaco alle elezioni del prossimo maggio. Sfuma così la possibilità di un campo largo con M5s e altre forze di sinistra ma resta inteso che in caso di ballottaggio quelle, e forse anche il Terzo polo saranno le forze di riferimento per gli apparentamenti del caso. Certo andare eventualmente a braccetto dopo, piuttosto che prima, ha un peso politico diverso ma casomai al momento opportuno saranno i numeri e il sindaco a dettare la linea per la squadra di governo della città.

Centrodestra Nel frattempo, nello schieramento opposto, una nuova presa di posizione spinge di nuovo Latini verso la ricandidatura. Il sindaco, rispetto alla possibilità di un secondo mandato, vive praticamente ormai da settimane sulle montagne russe. E se lunedì la sua sponsorizzazione da parte del segretario regionale della Lega Virginio Caparvi ha irritato Fratelli d’Italia, martedì è risultato l’assist per centrare lo stesso messaggio da parte di Forza Italia. A esprimersi per i Forzisti è stato il sindaco di Perugia in qualità di ccordinatore regionale. «Le persone devono essere valutate prima di tutto dai propri cittadini e saranno quindi quelli di Terni a decidere – ha detto Romizi – ma credo che a livello amministrativo Leonardo si sia trovato in una situazione veramente complessa e in questi anni abbia operato bene. Con grande impegno e affetto e dedizione per la sua città. Poi c’è una discussione aperta con i partiti del centro destra nella quale è corretto vengano fuori anche vedute diverse e punti di vista non collimanti».

Latini bis o no Da valutare a questo punto se vi sarà spaccatura tra le forze di coalizione o anche i Meloniani si convinceranno che l’avvocato sia spendibile ancora una volta. Resta comunque il nodo dei sei consiglieri del Carroccio, su otto totali, che da tempo boicottano l’azione amministrativa della giunta a trazione leghista. Si dice che la frattura non sia sanata. Abbasseranno la testa e voteranno il bilancio per il bene del consenso o cambieranno partito svuotando di rappresentanza in aula quello del sindaco? Gli scenari possibili sono ancora molteplici, per la presentazione delle liste c’è ancora un mese buono.