«Signor sindaco, ora è finalmente chiara la strategia e gli obiettivi che guidano la sua azione politica: cancellare l’identità democratica, accogliente e antifascista di Terni». Sono le prime righe della lettera aperta al sindaco Leonardo Latini firmata dal blocco antifascista dei quindici, guidato dall’Associazione nazionale dei partigiani, che per domenica alle 16 in piazza della Repubblica ha organizzato una manifestazione contro la decisione della giunta a trazione leghista di concedere la sala del consiglio comunale e di partecipare con l’assessore Elena Proietti (Fratelli d’Italia) all’iniziativa organizzata da Casapound per presentare il libro Foiba Rossa-Norma Cossetto, storia di un’italiana.
Antifascisti in piazza L’appuntamento era stato inizialmente diffuso con il logo del Comune di Terni, che certifica il patrocinio, scelta che il sindaco in un primo momento ha difeso, salvo poi assicurare che l’ente non lo aveva concesso. In ogni caso l’iniziativa si svolge del movimento di estrema destra si svolgerà nella sala della massima assise cittadina, locata da Casapound, con l’assessore Proietti. Per protesta Anpi, Arci, Cgil, Pd e altre formazioni politiche e associative, si va da Potere al Popolo al Comitato beni comuni 11.1, scenderanno in piazza domenica pomeriggio, mentre già in queste ore hanno recapitato una lettera aperta al sindaco in cui si ricorda come Terni, «dopo la sciagurata guerra mondiale, è stata ricostruita non solo con abitazioni e infrastrutture, ma anche nelle sue rappresentanze sociali e nei luoghi di partecipazione, diventando la città accogliente e democratica che è stata finora. Ebbene – è il testo della lettera aperta – quell’immenso sforzo ebbe successo senza dubbio grazie all’opera lungimirante delle forze politiche che governarono la città nel dopoguerra, ma fu possibile anche grazie al prezioso contributo delle forze politiche di opposizione, che svolsero insieme ai partiti di governo un fondamentale e profondo lavoro di costruzione ed educazione collettiva della coscienza civica degli uomini e delle donne di allora».
Lettera aperta Quindi il presente che spinge in piazza gli antifascisti di Terni: signor sindaco lei dice di voler ricomporre le divisioni, allora si ricordi che la legge elettorale con cui è stato legittimamente eletto le ha permesso di essere il sindaco di Terni pur essendo stato votato da una minoranza degli aventi diritto al voto. Esattamente come chi l’ha preceduto e tanti altri Sindaci d’Italia. Se ora lei, come afferma, vuole essere il sindaco di tutti, è fondamentale partire da quel dato e operare con lungimiranza nel rispetto di tutte le sensibilità, tenendo anche nel dovuto conto di un importante pezzo di città che non ha contribuito alla sua elezione e si rispecchia in valori diversi dai suoi. Le chiediamo, infine, di fare chiarezza su questa stucchevole vicenda che ha visto l’amministrazione comunale di Terni prima giustificare un patrocinio, poi negarlo nel giro di poche ore. Come lei ben sa, millantare il patrocinio dell’amministrazione e utilizzare impropriamente il logo comunale è un illecito che un amministratore è tenuto a perseguire. In ogni caso, vista la poca chiarezza che si è determinata, riteniamo utile che nessun rappresentante della giunta sia a presenziare un’iniziativa con quelle caratteristiche». A firmare il documento sono stati Api, Arci, Cgil, Comitato beni comuni 11.1, Coordinamento democrazia costituzionale, Il pettirosso, L’Altra Europa per Tsipras, Libera, Movimento democratici progressisti – Articolo 1, Partito della rifondazione comunista, Partito democratico, Possibile, Potere al popolo, Sinistra italiana, Terni donne, Partito comunista. Ad aderire alla manifestazione anche Senso civico e Usb.