Paola Fioroni (©Fabrizio Troccoli)

«L’Umbria lavora a legge regionale sulla diffusione delle manovre salvavita». Lo annuncia la vicepresidente del consiglio regionale Paola Fioroni (Lega) a margine di 48 ore segnate, a livello internazionale, dall’arresto cardiaco del giocatore danese Christian Eriksen fortunatamente salvato e, localmente, dalla morte per soffocamento di Paolo Bartolini, il cinquantanovenne dipendente comunale di Trevi che ha perso la vita sabato sera in un ristorante dove i presenti, malgrado gli sforzi, non sono riusciti a liberargli le vie respiratorie ostruite dal cibo prima dell’arrivo del 118, che non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Fioroni: «Umbria lavora a legge su diffusione manovre salvavita» In questo quadro, Fioroni dice che «nell’ambito della prevenzione e trattamento degli eventi cardiaci avversi, in Umbria non solo stiamo lavorando al consolidamento e implementazione della rete di riabilitazione cardiologica, ma anche ad una legge regionale sulla diffusione delle manovre salvavita e sulla dotazione dei Dae (defibrillatore automatico esterno)». L’esponente leghista afferma che «in questi ultimi anni, anche in virtù delle normative nazionali, si è sempre più diffusa la necessità di adeguamento soprattutto per le società sportive e di diffusione delle manovre salvavita, ma ancora c’è molta strada da fare per estendere la cultura della formazione alle manovre ed avere una rete di defibrillatori sul territorio censita, funzionante e in grado di poter rispondere efficacemente alle situazioni perniciose per la vita. Grazie anche al contributo di professionisti ed associazioni stiamo lavorando con l’assessore Luca Coletto non solo al consolidamento ed implementazione della rete di riabilitazione cardiologica in virtù anche dell’atto d’indirizzo della Lega, di cui sono prima firmataria, approvato a settembre 2020, ma anche alla legge regionale sulla dotazione, organizzazione ed utilizzo dei Dae e sulla diffusione della manovra salvavita. Dobbiamo sempre mettere al centro la persona: è una questione di vita e civiltà».

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