Tra proposta e provocazione Partito democratico e Movimento Cinque stelle chiedono alla giunta Latini di tagliarsi completamente lo stipendio da amministratori (presidente del consiglio comunale compreso) e devolverlo interamente alla città, istituendo un fondo di solidarietà e risarcimento danni in grado di ristorare il tessuto economico-produttutivo cittadino. Per quel poco che potrebbe contribuire ad alimentare tale fondo, fìgli stessi consiglieri dei due gruppi di minoranza si dicono pronti a rinunciare, nel loro piccolo, ai gettoni di presenza alle sedute consigliari.

Palazzo Spada «L’appello lanciato ieri dal gruppo della Lega di dare sostegno agli esercizi commerciali e pubblici che stanno subendo questa nuova fase dell’ emergenza Covid va riempito con fatti concreti dichiarano i due partitri dai banchoi dell’opposizione -. È ora che l’amministrazione comunale di Terni – dichiarano i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico – la smetta infatti di fare scaricabarile e affronti con piglio la sciagura Covid anche nelle sue ripercussioni economiche sulla città. Invece dei balbettii di queste ore, invece del pianto inconcludente, chiediamo a gran voce fatti concreti soprattutto nei confronti delle categorie – come il settore dei pubblici esercizi e del piccolo commercio – che è pesantemente colpito dalla pandemia. Occorre quanto prima istituire un fondo comunale di solidarietà e di risarcimento danni che vada a supporto di baristi, ristoratori, piccoli esercenti. Un fondo che deve essere alimentato con le indennità di sindaco, assessori, presidente del consiglio comunale e consiglieri comunali».

Quanto percepisce il sindaco di Terni «La sola giunta – ricordano da Pd e M5s – costa al contribuente oltre 400 mila euro l’anno.  Se sommiamo i gettoni di presenza dei consiglieri comunali possiamo arrivare fino a 500 mila euro. Noi siamo pronti a fare la nostra parte insieme a sindaco e assessori. È giusto che anche a Palazzo Spada si metta mano al portafoglio dopo che un consigliere regionale – peraltro della maggioranza – ha voluto lanciare un segnale forte sulle indennità.  È moralmente inconcepibile che mentre centinaia di Ternani sono scesi in piazza perché alla fame, c’è chi prende lauti stipendi per fare l’amministratore comunale. Una situazione che diventa addirittura vergognosa perché ci sono casi di assessori la cui attività – anche alla luce della pandemia Covid – è sostanzialmente ferma. Chiediamo a questa giunta e al presidente della consiglio uno scatto di dignità. Chiediamo a tutti i colleghi consiglieri di raccogliere il nostro invito per dare un segnale concreto di vicinanza ai ternani che più di altri soffrono questo dramma in corso. Il sindaco, gli assessori, il presidente del consiglio, i consiglieri sono chiamati a dare un esempio di senso civico, di solidarietà reale. Solo così avranno poi l’autorevolezza per ascoltare e rappresentare il grido di dolore della nostra Terni».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.