«Mentre parlava con i mafiosi Cospito parlava anche con i Pd Serracchiani, Verini, Orlando, Lai che andavano ad incoraggiarlo nella battaglia. Stanno con lo Stato o coi terroristi e la mafia?». Sono alcune delle parole di Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) che martedì hanno scatenato la rissa alla Camera. Secca la replica del deputato umbro, che a la Repubblica dice: «Donzelli? Un personaggio inquietante col senso dello Stato sotto zero».
Ma oltre ad accusare il Pd di contiguità con terroristi e mafiosi, Donzelli, che è anche vicepresidente del Copasir, prende la parola alla Camera, dove si deve istituire la nuova commissione antimafia, e riferisce due intercettazioni per dimostrare la tesi secondo cui Cospito, in sciopero delle fame da oltre cento giorni, sta usando la mafia per far recedere lo Stato dal 41 bis. In particolare, il fedelissimo di Giorgia Meloni riporta in aula un’intercettazione tra l’anarchico e Francesco Presta, boss della ‘ndrangheta nel Cosentino: «Mantieni l’andamento, vai avanti», gli dice Presta. Poi Donzelli cita un altro dialogo risalente al 12 gennaio tra Cospito e Francesco Di Maio, camorrista affiliato al gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi: «Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato», dice all’anarchico. Infine, l’attacco a Verini e agli altri del Pd, che quel giorno hanno raggiunto il carcere di Sassari per verificare le condizioni di Cospito.
«Siamo andati a verificare le condizioni di Cospito, perché non può esistere che una persona affidata allo Stato possa morire» ha detto Verini a la Repubblica, ribadendo: «Il 41bis è una misura che per noi deve rimanere per gli stessi fini per cui nacque, evitare il contatto dei mafiosi e dei terroristi con l’esterno. E contro mafiosi e terroristi si devono unire le forze, non dividerle, a meno che non
si faccia finta di combatterle». Il deputato umbro del Pd, ma non è l’unico, pone però anche una serie di domande rispetto alle intercettazioni riferite in aula da Donzelli: «Dove ha sentito o letto le parole che riferisce? Chi gliele ha raccontate? A quali documenti che si trovano al ministero della Giustizia o altrove fa riferimento? Sono documenti pubblici o riservati? Sono state compiute violazioni? Tocca al ministro Nordio chiarirlo subito». Per Verini «tutto questo è gravissimo» e confingura «un uso privato delle istituzioni. E forse qualcosa di più». Su Donzelli è già piovuta la richiesta di dimissioni dalla vicepresidenza del Copasir.