Brutti e Dottorini scrivono alla presidente Marini

di Daniele Bovi

Dopo lo strappo sul Collegato alla manovra di bilancio l’Idv, con una lettera firmata da Paolo Brutti e Oliviero Dottorini, si rivolge alla presidente Marini. Una lettera che serve sostanzialmente a rimarcare due fattori: la vicinanza e la «lealtà» dell’Idv alla presidente e la volontà di puntare il dito contro una parte della maggioranza che si sarebbe piegata al «potere economico che ha la precedenza sugli altri cittadini». A questa parte di maggioranza dà un nome nel corso della mattinata il segretario regionale del Prc Stefano Vinti. In una nota l’assessore della giunta Marini incolpa dello «strappo» Pd e Psi e la «ostinata volontà antiunitaria» dei vertici dei due gruppi.

La lettera dell’Idv
Nella loro lettera Brutti e Dottorini fanno notare alla Marini che «il nostro disappunto corrisponde al tuo. Le istanze dei privati e la flebile resistenza di alcuni tuoi colleghi di partito – dicono ancora – hanno prodotto una lacerazione sostanziale al Piano dei rifiuti e all’effettiva gestione della raccolta differenziata, osservazioni che ci è parso condividessi in pieno. Svincolare la costruzione e la localizzazione di un termovalorizzatore dall’attenta valutazione dei rifiuti, dalla loro origine, dalla loro quantità, vuol dire vanificare tutta una programmazione costata mesi di lavoro e faticosi accordi».

Una pagina di brutta politica Da parte dell’Idv poi non c’è alcuna intenzione di abbandonare la nave del centrosinistra, anzi. Il dito viene puntato contro Pd e Psi. Sono loro, secondo Prc e Idv, ad aver lacerato alla maggioranza obbedendo «ai poteri forti». «L’altra sera, nel timore che la costruzione del termovalorizzatore andasse troppo alle lunghe – scrivono sempre Brutti e Dottorini – , si è sparato alla mosca con un cannone, dimostrando che il potere economico ha la precedenza sugli altri cittadini e sui meccanismi fondanti della democrazia. Ne eravamo consapevoli tutti: chi, come noi, è uscito dall’aula, chi ci è rimasto controvoglia e perfino chi, a testa bassa per mascherare il disagio, ha messo in atto questa forzatura. E’ stata una pagina di brutta politica e di eccessiva sudditanza. Se vorrai batterti per sovvertire questo indirizzo, ci avrai come leali compagni di viaggio». In sostanza l’Idv chiede alla presidente di battersi contro una parte della maggioranza che la sostiene. Parole che non possono non lasciare strascichi.

Vinti: da Locchi atteggiamento muscolare L’obiettivo del segretario di Rifondazione comunista è poi l capogruppo del Pd Locchi e la sua «posizione settaria e muscolare». A lui, secondo Vinti, va attribuito «il frutto amaro ed incomprensibile di dividere la coalizione anche a dispetto del tentativo di mediazione della presidente Marini. Non sfuggono – dice sempre l’assessore – le vere ragioni del comportamento di Pd e Psi». Il segretario lancia poi una sollecitazione al resto della coalizione per «ricomporre con senso di responsabilità e spirito unitario» lo strappo politico. Vinti garantisce che Rifondazione comunista «lavorerà in questa direzione», continuando a sostenere «la sintesi politica espressa dalla presidente della giunta».

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