di Mar.Ros.

Sulla carta, al netto di una certa soglia di tollerabilità, il carcere di Terni può ospitare un massimo di 420 detenuti. Ad oggi ce ne sono 513. Sono circa 100 le unità in eccesso tra la popolazione carceraria mentre sono 40 quelle di personale che mancano. Col direttore della struttura ha fatto il punto sulle criticità il deputato del Pd Walter Verini che, assieme all’esponente del Pd di Terni Sandro Corradi, ha visitato l’istituto venerdì mattina, quando sono emersi nuovi particolari sull’ultimo fatto di cronaca verificatosi nel penitenziario e sui problemi strutturali, oltre quelli organizzativi, che il presidio di Sabbione mostra. Stando alle testimonianze di un agente, non sarebbero infatti del tutto superati i disagi che hanno caratterizzato il periodo estivo con assenza periodica di acqua ed elettricità.

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Carcere di Terni Secondo quanto dichiarato dal deputato Dem, presto 25 detenuti saranno trasferiti presso altri istituti, al fine di alleggerire il carico di lavoro del personale carcerario che resta comunque sotto organico come stigmatizzato dal vicesegretario regionale Ugl Francesco Petrelli. Difficoltà che si sommano alle condizioni dei detenuti, costretti in anche in quattro all’interno di una stessa cella da 20-25 mq. Problemi che – a sentire gli addetti ai lavori – non trovano giustificazione in uno squilibrio di personale tra carceri appartenenti allo stesso dipartimento (Terni-Spoleto l’esempio utilizzato con maggiore frequenza, il rapporto sarebbe 25 a 126 sottoufficiali), dove a Terni sono tutti chiamati a doppi ruoli. Per queste e molte altre ragioni, sarà fondamentale il summit delle parti sociali col Provveditore Petralia che dopo due rinvii per motivi oggettivi sarà a Terni martedì 14 alle 10. Lo ha sottolineato anche lo stesso Verini, che ha mostrato vicinanza al Corpo di polizia, rimarcato l’importanza del rispetto dei diritti dei detenuti ed espresso solidarietà all’infermiera vittima dell’aggressione di alcuni giorni fa: «Abbiamo incontrato quel detenuto, ha spiegato che era in preda all’ira perché a dieci mesi dal fine pena non trovava giustificazione ai ritardi con cui il magistrato di sorveglianza starebbe verificando la sua pratica per l’uscita anticipata che gli spetterebbe di diritto. Era una serata particolare, aveva avuto una conversazione con una figlia, é dispiaciuto. Abbiamo saputo che il giudice procederà a vagliare la sua pratica». Occhi puntati anche sul reinserimento dei detenuti: «Il funzionamento di un carcere – aggiunge Verini -, la garanzia di un organico adeguato e multidisciplinare è importante perché ci sono figure che mancano e c’è bisogno di una attenzione a tutto tondo. Quando un detenuto viene trattato come deve essere tratto una volta che c’è il fine pena può essere inserito in un percorso di rieducazione e un detenuto che in carcere ha avuto un trattamento umano e non degradante non torna a delinquere. Investire nella situazione delle carceri non è solo investire in umanità, non solo sulla professionalità, ma anche sulla sicurezza dei cittadini».

Sindacato di polizia Penitenziaria Intanto i sindacati scrivono un documento firmato dal consigliere nazionale Sinappe, Francesco Petrelli e il segretario locale, Roberto Poli. Nella lettera rivolta all’attenzione del capo del dipartimento e del provveditore chiedono «un immediato avvicendamento della dott. Venezia, artefice e responsabile della insana gestione dei trasferimenti dei detenuti». I sindacati di polizia Penitenziaria spingono per «far cessare l’ingiustificato e arbitrario afflusso di detenuti proveniente dagli istituti toscani che hanno sconvolto l’organizzazione di un istituto già in sofferenza per un organico non confacente». Focus anche sugli operatori insufficienti nella struttura ternana e sull’impegno degli agenti e dei sottoufficiali: «Ribadiamo – scrivono i sindacati – che è necessario interessare gli uffici giudiziari per sollevare definitivamente l’impiego dei sotto ufficiali nelle multi videoconferenze e utilizzare per quel servizio il ruolo agenti/assistenti. La presenza nei tribunali dei cancellieri rende non necessaria la presenza del ruolo sotto ufficiali da remoto».

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