di M.R.

Mai edulcorati gli interventi del sindaco di Terni Stefano Bandecchi che, nell’aula del consiglio comunale, non risparmia vocaboli che poco si addicono all’assise. Contestando  destra e sinistra, lunedì mattina, rimproverando i vari partiti per scelte, strategie e azioni politiche, gli sono uscite in particolare parole come ‘merda, cazzate e puttanate’.

Parolaccia facile Dai banchi di Fratelli d’Italia, prof Cinzia Fabrizi non ci sta e richiama il primo cittadino a un linguaggio più consono, o meglio la presidente del consiglio Sara Francescangeli alla garanzia che ciò avvenga. Ma Bandecchi proprio non si trattiene e vola l’offesa: «So parlare perfettamente un italiano corretto e pulito, ma sono solito rivolgermi a voi così, perché solo questo linguaggio capite».

Intervento dal pubblico Con la mozione del Dem Spinelli che chiede uno svolgimento dei lavori senza insulti e offese, ecco anche l’intervento del pentastellato Claudio Fiorelli: «No sindaco, probabilmente questo è l’unico linguaggio che lei conosce, aggressivo e violento, che alimenta cattiveria e facile ricorso allo scontro fisico». A completare la scena un cittadino che dalle sedute del pubblico urla fino a far sospendere la seduta fino al suo allontanamento: «Dementi! Tenetevi questi pupazzi e quel c…one» si adegua allo slang di Bandecchi. Un nuovo siparietto va in archivio.

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