La Giunta chiarisca quali sono le intenzioni della Regione Umbria che con queste scelte, oltre a inimicarsi intere popolazioni, di fatto licenzia e allontana l’idea della nostra Regione quale cuore verde d’Italia. Spieghi inoltre se non ritiene opportuno ritirare tutti gli atti approvati che hanno portato a questa situazione pesante e attivare subito una forma di confronto con sindaci, territori e comitati affinché le scelte non vengano calate dall’alto ma siano costruite dal basso.
Sono queste le richieste che Orfeo Goracci (Comunista umbro) affida ad una interrogazione urgente rivolta all’Esecutivo di Palazzo Donini e riferita alla «scellerata delibera di Giunta dell’estate scorsa, che dimezza la distanza dai centri abitati per la realizzazione di impianti e fa saltare il discorso della filiera corta, perché di fatto non essendoci vincoli al chilometraggio può essere portato materiale da qualsiasi parte». Ricordando di aver già presentato una analoga interrogazione all’inizio di agosto «che ancora non ha avuto nessuna forma di risposta da parte del Governo regionale».
Goracci spiega di aver «partecipato ad alcuni incontri e ad un Consiglio comunale aperto (Fossato di Vico) dove si parlavadi attivazione di impianti a biomasse, in cui si coglieva pienamente la difficoltà delle istituzioni e l’indignazione e l’ostilità dei cittadini. Non ho titoli – afferma- per giudicare il comportamento delle singole amministrazioni comunali, anche se una cosa ovvia la posso affermare: non si amministra contro la volontà dei cittadini e non c’è niente che impedisce ad un amministratore e alle assemblee elettive di darsi, ribadire, cambiare linee di indirizzo politico su qualsiasi argomento e in qualsiasi momento. Le procedure burocratiche sono un’altra cosa».
Orfeo Goracci conclude osservando che «in queste settimane l’Umbria sembra sia divenuta l’Eldorado degli impianti a biomasse, biogas e quando ve ne sono tanti, tutti insieme nello stesso periodo non si può non sentire la necessità di capire, approfondire, valutare. Per me un dubbio è lecito: ma è questa la green economy che anche io ho sostenuto o siamo di fronte a qualche operazione speculativa di interesse privatistico e assolutamente non chiara nelle sue prospettive?”.