di D.N.

Un party molto speciale quello in programma sabato 11 marzo all’Urban di Perugia, per una nuova serata targata Tangram. Jimi Tenor sarà l’ospite di prestigio per la festa dell’etichetta Hell Yeah. Ci sarà anche il boss della label, Marco peeDoo Gallerani, che omaggerà il pubblico con uno dei suoi eclettici dj set. In consolle anche Stefano Tucci e Max P. Inoltre al Garage, in prima serata, ci saranno gli umbri Aura Safari in dj set, visto che anche loro incidono per Hell Yeah records. Ingressi: 15 euro in prevendita su Dice (posto assicurato e salta-fila); 15 euro in cassa; 10 euro in cassa entro le 00.30 (solo primi 100 earlybirds).

Jimi Tenor Il momento più atteso sarà comunque il concerto di Jimi Tenor. Il musicista e compositore non si è mai accontentato del ruolo tradizionale di artista pop. È conosciuto come un musicista produttivo il cui lavoro si colloca al di là delle tendenze attuali, e anche come un interprete che combina in modo originale i migliori elementi della musica afro-americana, la spontaneità e il glamour sfacciato. La musica di Tenor, così come il suo design e le sue innovazioni tecniche, nascono dal rock sperimentale. Il suo primo gruppo discografico, Jimi Tenor & His Shamans (1986-1992), è stato influenzato dall’industrial rock dei primi anni ’80, dove gli strumenti erano fatti di metallo e plastica di scarto. Più tardi, durante gli anni ’90, Tenor si orientò verso la musica elettronica, ma presto si avvicinò alle sue radici: il jazz degli anni ’60 e ’70, il soul psichedelico e il funk africano. Oggi Jimi Tenor è un artista europeo affermato che opera al di fuori del mainstream. Il suo pubblico è composto da frequentatori di discoteche e appassionati di rock alternativo in cerca di nuove prospettive, ma anche da ribelli del jazz e del funk.

Marco “peeDoo” Gallerani nasce artisticamente nei primi anni 90 al Link di Bologna come selezionatore di industrial, hardcore, primo drum’n’bass e successivamente quello che chiamavano Big Beat. Gli studi di marketing unita alla passione per il djing lo portano a lavorare per 12 anni per una delle indipendenti italiane che hanno fatto la storia della dance (e non solo) made in Italy, l’Expanded Music di Bologna. Dal 2008 si occupa di Hell Yeah Recordings, label elettronica italiana di culto per il suo sano eclettismo a favore della club culture di qualità. Fondatore del collettivo Balearic Gabba SoundSystem, un “non-sense dream team” oramai capostipite della seconda generazione di dj balearici, quelli cresciuti con i rave degli anni ’90 e sopravvissuti alla rivoluzione digitale.