Accertamenti sulla spesa pubblica. Ovvero danno erariale e ad aprire i fascicoli e, poi, emettere verdetti, è la Corte dei Conti. Ed ecco che a finire sotto la lente d’ingrandimento della procura ci sono anche i casi dei funzionari (o ex) e dirigenti dei Comuni dell’Umbria. I motivi? Diversi l’uno dall’altro.

La tomba Come quello del cimitero di Attigliano era in scadenza una concessione per una vecchia tomba vicina alla concessione novantennale. Secondo l’accusa rappresentata dal pm Raffaele Amante, una ex dirigente del Comune del Ternano, Laura Pica, non avrebbe effettuato le procedure di evidenza pubblica per il riutilizzo della tomba in cui avevano interessi alcuni familiari. Il conto presentato dalla procura contabile è di 17mila e cinquecento euro e ieri il Comune in si è costituito contestando alla ex dipendente che si ritrova anche di fronte a un giudizio penale con l’accusa di abuso d’ufficio dopo l’indagine della Procura di Terni.

La difesa Secondo quanto è emerso, ci sarebbe stata la cessione a titolo oneroso dell’utilizzo della tomba tra una familiare dell’ex dirigente e una scultrice il cui intento era anche quello di ristrutturate la tomba. Laura Pica difesa avvocato Elodia Mirti ha spiegato, nelle memorie difensive come non ci fosse conflitto d’interessi, che non c’è un danno da disservizio e ha elencato tutte le volte che per i sepolcri del cimitero di Attigliano non era stata attivata la procedura comparativa.

Per colpa del platano Ma il viaggio nell’Umbria non finisce, e si arriva ad Amelia dove a difendersi di danno erariale è il dirigente comunale Stefano Ferdinandi (difesa Patrizia Bececco) dove, nonostante i fatti risalgano al 2014, tutto è partito da una sentenza di risarcimento civile. Ad avanzare le richieste un’agenzia di assicurazioni che, dopo il forte temporale estivo del 22, 23, 24 luglio 2014, si è vista allagare l’ufficio.

Il tombino La causa? Un tombino li vicino che non era stato pulito bene dalle tante foglie dei platani e non avrebbe potuto fare il suo lavoro. A corredo anche la relazione dei vigili del fuoco dove si sottolinea che nel tombino aveva sporcizia sedimentata. La difesa ha spiegato come il dirigente mandò una squadra di operai a pulirlo il giorno prima del gran temporale e che avrebbe dovuto raccogliere le acque del tetto del palazzo dove si trovano gli uffici dell’assicurazione. Assicurazione che, a quanto riferito dalla difesa, non sarebbe stata assicurata contro eventi del genere.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.