«Il Partito democratico di Perugia al momento non ha commissionato alcun sondaggio». Ad assicurarlo è il segretario comunale Sauro Cristofani a proposito dell’ipotesi di testare alcuni nomi in vista delle comunali di primavera; un’ipotesi che nelle scorse ore è servita al consigliere regionale Andrea Fora per rompere sostanzialmente con il centrosinistra, mentre quelli che sono stati ormai ribattezzati i sette circoli “ribelli” del Pd perugino l’hanno duramente criticata.
Il segretario «I sondaggi – dice Cristofani – sono cosa utile in un percorso elettorale, ma non sono lo strumento principale di scelta delle candidature. Abbiamo appreso dai giornali notizie non corrispondenti a verità e altrettante reazioni esagerate di diverso segno. Il nostro orizzonte è rivolto esclusivamente alla costruzione di una prospettiva nuova per Perugia insieme a tutte le forze alternative al governo delle destre». L’obiettivo per il segretario dem rimane quello di riconquistare la città non con «somme algebriche» bensì attraverso idee e progetti. Chiarito questo punto, Cristofani prova a tenere la porta aperta a tutti: «Confidiamo di poter continuare a lavorare nella stessa direzione – dice – con tutte le forze del tavolo del centrosinistra incluse liste e personalità civiche».
I circoli In un’altra nota i sette circoli dem che, da tempo, hanno ingaggiato una battaglia contro i vertici del partito chiedono chi abbia deciso di commissionare il sondaggio, se sia questo il metodo per scegliere le candidature, chi lo pagherà e se i risultati siano vincolanti per i dem. Da queste parti si persegue invece l’idea delle primarie, «strumento ordinario e consolidato, connotativo del Pd, tra l’altro richiesto più e più volte in tutti gli organismi da un nutrito gruppo di iscritti e di circoli». «Continuare a ignorare la volontà degli iscritti e la storia del Pd – attaccano – oltre che operare in maniera totalmente avulsa dal reale contesto politico non fatto da sigle ma da enormi problemi delle persone, così come fanno gli attuali dirigenti del Pd e in primo luogo il suo segretario cittadino è suicida, significa rinunciare alla pur remota possibilità che abbiamo di contendere il comune alla destra più bieca e incapace che ci sia mai capitata. E’ l’ora della battaglia. Noi non rinunciamo a dire la nostra e useremo tutte le armi democratiche e regolamentari per fermare queste scelte scellerate e inette».
Mori Intanto dopo la presa di posizione di Fora a intervenire è anche Emanuele Mori, consigliere comunale e coordinatrice provinciale del partito: «La posizione espressa da Andrea Fora, a nome di Italia Viva, su un’ipotetica strategia per le future elezioni amministrative che vedrebbe una ‘sua’ preclusione nei confronti del cosiddetto campo largo, ammiccando alla destra e parlando di un fantomatico grande centro che raccoglie i cocci del cosiddetto terzo polo – scrive – è solo una sua posizione personale». «Nessuno dei coordinatori è stato infatti coinvolto nella discussione – conclude Mori – e quindi prendiamo atto che le esternazioni del consigliere di Patto civico per l’Umbria rappresentano soltanto un suo desiderata».