La vista dalla palazzina dei servizi

di Francesco Zuccherini*

Verso una nuova città, una nuova amministrazione e un nuovo governo. Un titolo così ambizioso potrebbe indurre il lettore a immaginarsi un articolo incentrato sulle grandi sfide della città per tentare il rilancio, necessario e doveroso, di Perugia. Allo stesso tempo, potrebbe indurre l’autore a orientarsi su tantissimi temi e problemi che attanagliano la nostra amministrazione, prendendo spunto dalle evidenti difficoltà che attraversa la città. Vorrei invece sfruttare questa opportunità di riflessione, concentrandomi su una delle fondamentali basi su cui si regge una città e tramite la quale la stessa può svilupparsi e crescere a ritmi superiori: il miglioramento della macchina amministrativa, tramite l’organizzazione decentrata dei propri organi e uffici.

Dall’abolizione delle circoscrizioni in poi, la nostra città ha perso un importante strumento, che consentiva a Perugia di poter crescere e svilupparsi, dai territori cittadini più periferici fino a quelli più centrali, in modo omogeneo e costante, grazie alla vicinanza degli organismi decentrati, che garantivano partecipazione e maggiore attenzione verso le problematiche delle varie zone della città.
Le circoscrizioni, per come le abbiamo conosciute in passato, davano la possibilità a tanti cittadini di potersi mettere in gioco in prima persona, candidandosi al consiglio del proprio territorio per contribuire alle attività dei quartieri rappresentati. Le stesse garantivano anche la presenza di una struttura amministrativa competente che era punto di riferimento per tutta la cittadinanza di quel territorio. Dalla loro abolizione (articolo 17 del decreto legislativo 267 del 2000, modificato dalla legge 42 del 26 marzo 2010), l’utilizzo dello strumento della partecipazione è stato lasciato in mano alla sensibilità (maggiore o minore) delle varie giunte comunali che si sono susseguite. Allo stesso tempo, le ultime due hanno deciso di destrutturare, insieme agli organi politici territoriali, anche gli uffici tecnici decentrati, lasciando (a volte) solo gli uffici dell’Urp.

Credo invece che sia urgente dare un segnale di modernizzazione delle forme di partecipazione della città affinché anche Perugia possa dotarsi di strumenti strutturati idonei per affrontare la complessa questione del governo dei territori, sempre più abbandonati a loro stessi. La ricostruzione di un progetto per la città passa anche attraverso il rafforzamento delle relazioni tra i cittadini, le associazioni e le organizzazioni. Tutto questo si traduce nello sperimentare percorsi innovativi di comunità, organizzare i quartieri, i gruppi d’interessi comuni, affrontare i problemi e individuare insieme le soluzioni, collaborando al fine di riannodare i legami per stipulare nuovi patti e ritrovare fiducia e motivazioni. Il progetto di creare in via istituzionale organismi di partecipazione, già proposto a inizio del mio mandato in Consiglio comunale, e sperimentati già da molte altre amministrazioni, risponde quindi all’esigenza di attivare forme e luoghi reali per valorizzare la partecipazione dei cittadini, singoli e associati, alla vita politica e amministrativa di Perugia.

Al contempo, ricostruire gli uffici tecnici decentrati al fine di garantire un immediato intervento sui territori di competenza, sfruttando anche i numerosi immobili di proprietà comunale, oggi vuoti, vorrebbe dire dare un piccolo segnale di risposta alle tante inefficienze fin qui registrate. Il tutto si dovrebbe unire a una studiata e profonda riorganizzazione dell’ente, troppo spesso rinviata, o effettuata in maniera raffazzonata, che possa vedere le competenze dei tanti dipendenti del Comune di Perugia messe a sistema e valorizzate da una macchina ben organizzata e collegata tra i vari servizi dell’amministrazione. Credo fermamente che gli organismi di partecipazione rappresentino un importante e fondamentale strumento di governance efficace e inclusiva. Realizzarli significa rafforzare la democrazia e la trasparenza nella gestione delle politiche pubbliche; investire nella loro realizzazione equivale a investire nella crescita e nello sviluppo delle comunità locali e nella loro capacità di influire sui processi decisionali che le riguardano. Queste sono solo riflessioni, spunti di partenza, per riportare alla luce un tema per me centrale, e che mi auguro, possa essere da stimolo alla futura, e ormai prossima, Amministrazione comunale di Perugia.

*Consigliere comunale Pd Perugia