di Marco Cecconi
L’assessore comunale all’ambiente Mascia Aniello è davvero ossessionata dall’’inquinamento siderurgico’, come lei stessa lo definisce. Ma le ossessioni, si sa, a volte fanno perdere il senso della realtà. Intanto, se la normativa vigente, come lei stessa scrive, non le piace per niente (insomma, se le leggi sulle emissioni sono a suo avviso inadeguate e finora, in buona sostanza, le acciaierie l’avrebbero fatta franca grazie a questo), lei ha una sola possibilità. Quando avrà ottenuto un numero di voti sufficienti per entrare in Parlamento, oltretutto in un partito ed una coalizione che siano maggioranza, allora le leggi potrà cambiarle: perché è lì ed è solo così che si cambiano le regole e, nel frattempo, quelle che vanno rispettate (da Terni a Cefalù) sono per l’appunto le regole in vigore.
Non solo: contro l’’inquinamento siderurgico’, secondo l’Aniello, il centrodestra e segnatamente FdI in questi anni non avrebbero fatto e detto nulla, colpevoli dunque di un’omertà complice del disastro ambientale provocato dall’Ast. A conferma di questa tesi, la Aniello adduce riscontri online ed asserisce, cioè, che in rete non risulta alcuna presa di posizione da parte di ‘quelli di prima’. Mamma mia… Non sappiamo quali parole-chiave abbia digitato l’assessore. Ma certamente, se la sua fonte principale per sapere cos’è accaduto a Terni prima dell’anno-zero dell’era-Bandecchi è un qualche motore di ricerca, non siamo messi benissimo. Il fatto è che, mentre lei viveva evidentemente sulla luna, il centrodestra di governo – a Terni e in Umbria – tesseva laboriosamente la tela per costruire la trama complessa che porterà a brevissimo alla sottoscrizione di quell’Accordo di programma per l’Ast che rappresenta di sicuro una svolta storica anche sul tema ambientale. Se l’assessore Aniello, qualche altro suo collega di giunta o, magari, persino il sindaco avessero trovato il tempo e il modo per prendere parte il 13 novembre scorso ad Assisi all’Assemblea generale di Confindustria Umbria, l’avrebbero appreso in diretta.
Proprio in quella sede, infatti, il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato la buona, buonissima novella: la Commissione Europea ha dato l’ok per l’appunto alla parte ambientale di quell’Accordo (decarbonizzazione progressiva, riduzione delle emissioni, fonti energetiche, scorie e rifiuti, etc) e dunque ora siamo davvero in dirittura d’arrivo. Riesce a compiacersene persino l’assessore Aniello, così come hanno fatto (a parte la proprietà) tutte le maestranze delle acciaierie con le loro rappresentanze sindacali, oltre che tutte le altre istituzioni e forze politiche del territorio, con l’unica eccezione – davvero deprimente – di Alternativa Popolare e della giunta-Bandecchi? Di costoro, ad Assisi, non c’era proprio nessuno: assenza eloquente di per sé e comunque gravissima, anche per il fatto che proprio Terni e l’eccellenza della siderurgia delle nostre acciaierie – da sostenere e rilanciare come il centrodestra sta appunto facendo – sono state al centro, per dire, dell’intervento del Ministro. E invece no, la Aniello e gli altri dell’amministrazione comunale targata-Bandecchi, quel giorno avevano altro da fare, affaccendati com’erano in quella presentazione della candidatura di Corridore alla presidenza dell’Umbria per l’anno che verrà, evidentemente indifferibile… E della quale, un giorno, troveremo traccia almeno online, ma digitando chissà quale parola-chiave. Noi ad Assisi c’eravamo: perché di quel centrodestra e di quel primo partito nazionale che è FdI – centrodestra e FdI che sono forza di governo, a Perugia come a Roma – a Terni rappresentiamo la massima espressione popolare in termini di consensi elettorali e tanto basti. La responsabilità che ne deriva nei confronti della nostra comunità non ci avrebbe mai consentito di mancare quell’appuntamento. La responsabilità che ne deriva ci ha fatto naturalmente gioire della buona novella annunciata dal ministro Urso.
Così come registriamo con grande soddisfazione anche la notizia del giorno, ovvero l’ok della Regione alla nuova linea ‘Laf8′ dell’Ast: impianto che incrementerà la produzione di laminati a freddo (eccellenza nell’eccellenza) e la cui realizzazione – com’è giusto che sia – dovrà attenersi ai vincoli ed alle prescrizioni dettate proprio sul fronte-ambiente. L’assessore Aniello se ne faccia una ragione: l’’inquinamento siderurgico’ è una cosa seria, di quelle che – piuttosto che limitarsi a denunciarle – vanno governate, parola-chiave che le suggeriamo di utilizzare meglio, quando consulta qualunque motore di ricerca.
*Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marco Cecconi, coordinatore comunale Fratelli d’Italia