Probabilmente fra vent’anni, nel camerino di una prestigiosa sala concerti, un musicista di calibro internazionale riporrà nella custodia il suo strumento ricordando la giornata di musica andata in scena a Todi, quella sorta di battesimo che in un pomeriggio piovoso di giugno celebrò il primo atto di una collaborazione feconda fra alcuni talentuosi artisti australiani e una delle prime scuole a indirizzo musicale d’Italia, la Cocchi Aosta di Todi, presente dal 1979 nella città di Jacopone e capace di perpetuare la propria opera anche negli istituti superiori, quando i ragazzi crescono di età ma non abbandonano la passione per le sette note.

Così 142 ragazzi, numero davvero ragguardevole, hanno dato luogo a un concerto pieno di colori e sfumature, dai “classici della classica”, alle tante strizzate d’occhio alla musica da film (Morricone, Trovaioli, l’Elfman di Tim Burton), agli standard del pop che ormai sono classici pure loro, fino a un sorprendente  omaggio inedito a Hugh Masekela, virtuoso trombettista sudafricano, nello splendido complesso del Convento di Montesanto.

Tutto è nato dall’amore della soprano australiana Breana Stillman per Todi, città che l’artista ha scelto come residenza italiana, aggiungendosi alla popolosa rappresentanza di personaggi internazionali che già risiedono in zona. Con una differenza: alle sue indiscusse capacità canore la Stillman ha portato in dote una vitalità che le fa girare il mondo a nome di Operaffinity, organizzazione benefica capace di insegnare il repertorio della lirica ai giovanissimi studenti africani, con esiti soprendenti.

Approdata a Todi, insieme all’amico musicista David Jackson, suo connazionale, ha cominciato a indagare cosa fosse possibile fare nella cittadina da lei così amata, mettendo a frutto la sua fitta rete di relazioni internazionali e qui è intervenuta l’intelligente assessore alla cultura Alessia Marta, che l’ha messa in contatto con i docenti della Cocchi (Francesco Di Giandomenico e tutti gli altri) creando i presupposti per questo concerto-saggio che rappresenta un primo atto ma che si profila l’inizio di un’attività che farà molto bene alla musica e alla cultura non solo tuderte ma della regione tutta.

Sala ovviamente piena, naturale commozione dei genitori e grande soddisfazione dei docenti e dei musicisti provenienti non solo dalla media Cocchi ma dalle scuole primarie, fino ai ragazzi più grandi del Liceo Jacopone e dell’Istituto Ciuffelli Einaudi, sempre di Todi. Soprattutto un primo assaggio delle collaborazioni eccellenti che la Stillman intende avviare, a cominciare dalla partecipazione del compositore Massimo Nunzi, di recente a Umbria Jazz con la sua sbalorditiva orchestra di giovanissimi elementi che sta crescendo a ritmi talmente impetuosi da essere chiamata il 6 luglio al Maggio Fiorentino per l’inaugurazione della sala Zubin Metha (eseguiranno una rilettura del Libro della Giungla, di Nunzi e Apperry) e che in poche ore è riuscito a far eseguire un suo brano dedicato appunto a Hugh Masekela, con una sferzata di energia che ha contagiato l’intera sala.

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