Opheleia con Alessandra Cristiani (foto P. Porto)

di Danilo Nardoni

Dal teatro contemporaneo alla performance, dalla danza all’happening, dall’installazione interattiva all’intervento sonoro e all’azione partecipata urbana. «Performing Santa Caterina» rappresenta un’occasione di incontro con le nuove dinamiche e i movimenti della scena contemporanea, attraversando una pluralità di linguaggi espressivi, svincolati dal codice ristretto di un genere. Dal 18 marzo al 26 aprile l’ex chiesa Santa Caterina di Foligno, ora plesso culturale, torna ad ospitare la rassegna internazionale di arti performative.

Scena contemporanea «Performing Santa Caterina» – progetto a cura di La società dello spettacolo e Viaindustriae, nell’ambito del progetto nazionale di Residenze Artistiche Foligno InContemporanea, sostenuto da Comune di Foligno, Regione Umbria e MiBact – è un percorso connesso alla città per spettatori attenti alla nuova scena contemporanea a partire da un luogo, l’ex chiesa Santa Caterina, che consolida la sua vocazione dedicata allo spettacolo ed alla residenza artistica, portando l’Umbria e Foligno nel vivo di una programmazione culturale di grande profilo europeo e internazionale.

Programma al femminile Anche quest’anno il programma, tutto al femminile, comprende progetti specifici creati ad hoc per lo spazio, spettacoli, residenze artistiche e incontri di formazione del pubblico. Tutti gli artisti invitati hanno una profonda esperienza di ricerca sull’azione artistica che provoca e stimola l’audience e l’individuo, promuovendo visioni, spazialità, sensibilità. Ospiti della rassegna: Alessandra Cristiani (Italia), ARIEL dei MERLI (Italia), Gwendoline Robin (Belgio), Kaleta-Kunert/Mikolajczuk (Polonia), Isabella Bordoni (Italia), Federica Santoro (Italia).

Inizio con la danza Il primo appuntamento è sabato 18 marzo (ore 21) con Alessandra Cristiani e il suo ‘Opheleia. Ofelia aiuta Ofelia’, danza e coreoregia di Alessandra Cristiani, musica di Iva Bittova, Claudio Moneta, luci Gianni Staropoli, azione Sabrina Cristiani, produzione Lios in coproduzione con Compagnia Teatropersona. Dal quadro preraffaellita ‘Ofelia’ di J.E. Millais, ‘Opheleia’ non vuole essere la pretesa di ricostruire il personaggio scespiriano o di addentrarsi nella nota trama della tragedia, ma è la trama di una visione. L’immagine di Ophelia è uno specchio in cui riflettersi, un luogo carnale in cui abitarsi. E’ una debolezza, una sospensione temporale, un ingorgo emotivo, un corpo rubato che si aggrappa alla percezione di sé, come unico e sacro dominio.

Gli altri appuntamenti Domenica 26 marzo (ore 21) Alessandra Cristiani presenta al pubblico, in forma di prova aperta, ‘A che serve il tuo, il mio sguardo? Chi ci rivendica?’, nuova creazione nata dalla residenza presso Santa Caterina, che ha come fonte di ispirazione e riflessione i testi poetici del poeta e attore Marcello Sambati. La musica sarà creata da Claudio Moneta mentre una parte della realizzazione musicale verrà elaborata con materiali vocali e sonori di Marcello Sambati. L’arte della luce è di competenza di Gianni Staropoli mentre l’azione data a Sabrina Cristiani si tradurrà in presenze minimali, indecifrabili. Al progetto collabora anche il fotografo Daniele Vita. Sabato 1 aprile (ore 21) Ariel dei Merli presenta ‘Testo tossico’ liberamente tratto da ‘Testo yonkie’ di Paul B. Preciado, drammaturgia Francesca Manieri, di e con Federica Rosellini. Il libro, scritto come un “protocollo di intossicazione volontaria”, fa parte di un filone di pensatori autocavia che hanno sperimentato col proprio corpo, usandolo come piattaforma politica. Giovedì 13 aprile (ore 21) l’artista e performer belga Gwendoline Robin presenta la performance ‘Cratère n°6899’: una cometa è caduta sulla terra e si è formato un cratere, si verificano diverse trasformazioni, il paesaggio evolve al ritmo dell’azione. Dalla Polonia Anna Kaleta-Kunert e Karolina Mikolajczuk presentano l’installazione multimediale ‘Adesso qui’ nata a seguito della personale esperienza di perdita di memoria dell’artista, dopo il terremoto dello scorso gennaio.

Programma Attraverso l’utilizzo di animazioni, suono e spazio, l’artista cercherà di creare una comparazione tra la storia dell’edificio Santa Caterina (che negli anni ha cambiato la sua funzione ed ora ha perso la sua sacralità) e le sensazioni che l’evento hanno scaturito in lei. Sabato 22 aprile (ore 21) l’artista visiva, performer e regista riminese Isabella Bordoni presenta ‘Refugee. Politiche dell’esilio’, un format partecipativo come processo per incrementare l’archivio vivente ‘Refugee’ che qui incontra la performatività di Santa Caterina, dei luoghi e delle relazioni che lì abitano e agiscono. Tutto il percorso di Performing Santa Caterina è seguito dall’Osservatorio Critico a cura di Giulio Sonno, caporedattore della rivista online Paper Street, intitolato ‘Espiazione. Tempo critico per visioni responsabili’. Mercoledì 26 aprile, alle ore 18, Giulio Sonno restituirà al pubblico le conversazioni e i dialoghi avuti con gli artisti. Alle ore 21 Federica Santoro presenta, dopo la residenza a Santa Caterina, ‘L’Anitra selvatica’, di cui firma regia e adattamento drammaturgico, anche in scena insieme a Gabriele Portoghese e Luca Tilli (quest’ultimo autore delle musiche). Un lavoro sulla percezione: il suono, le immagini, le parole e l’azione sono usati per arrivare da questo molto lontano allo scoperchiamento delle verità.