La conferenza stampa a palazzo Donini

di M.Alessia Manti

Umbria terra del jazz? Si può dire di sì, almeno secondo Fabrizio Bracco, assessore alla cultura della Regione. Un commento espresso durante la conferenza stampa di presentazione di Young Jazz Festival. Anche  quest’anno, per la quienta volta, il festival si avvale della collaborazione con Umbria Jazz (in programma dal 5 al 14 luglio) che dedicherà alla kermesse diretta da Giovanni Guidi uno spazio al suo interno. Non solo, porte aperte ai giovani jazzisti anche nel nuovo Centro culturale di Palazzo Penna.

Spazio alle nuove leve Dal 22 al 26 maggio giovani anagraficamente ma già musicisti italiani e stranieri, si alterneranno sul palco di un festival che, giunto ormai alla sua nono anno, conferma le caratteristiche di freschezza, dinamicità e intraprendenza. Sul filo di due essenziali temi: ‘nuove generazioni’ e ‘di nuova generazione’, Young Jazz è l’unico tra gli appuntamenti musicali che nasce per dare spazio ai musicisti emergenti. «E, ancor di più, ai musicisti jazz umbri. Sono soddisfatto di aver creduto in questo festival fina dall’inizio e la soddisfazione cresce anno per anno – ha detto Carlo Pagnotta, patron di Umbria Jazz -, era ora che i giovani umbri si prendessero il loro spazio, senza il bisogno di andare a cercare i musicisti fuori regione. Ci abbiamo messo un po’ ma meglio tardi che mai».

Alcuni nomi Il focus dell’edizione 2013 è dedicato alla nuova musica norvegese, occasione tra l’altro per riprendere una collaborazione che la manifestazione aveva già messo in piedi con l’Ambasciata di Norvegia. Il 24 maggio, per un’intera giornata, saranno proposti concerti di artisti norvegesi accompagnati da alcune degustazioni di cucina scandinava. Protagonisti nomi del calibro di Bjorn Torske, Steinar Raknes, Arve Henriksen, Jam Bang Duo, Sisdel Endresen, Erik Honorè Trio. Per quanto riguarda invece i nomi di casa nostra ci saranno tra gli altri: cristiano Arcelli Quartet, Guano Padano, Mauro Ottolini & Trio Marrano, P-Funking Band.

Musica ma non solo Il festival non solo nasce e conferma l’intento di promuovere il jazz più dinamico – cominciando anche a fare i suoi passi ormai autonomamente a livello nazionale – ma si muove nella direzione del sociale. Quest’anno infatti è nata la Jazz Community che attraverso l’associazione a cui fa capo il festival, mantiene rapporti anche con il territorio e col tessuto sociale dell’associazionismo territoriale. La community nasce per non dimenticare le tematiche sociali, dando così spazio alla disabilità e all’integrazione. «La musica jazz può e deve essere musica che unisce e dà voce a tutta la comunità» ha detto Mario Gammarota, presidente di Young Jazz. Con la preparazione di Guidi, così, dei giovani musicisti disabili, poteranno esibirsi davanti al pubblico del festival. «Un modo per incontrare la realtà sociale della nostra città» ha detto l’assessore alla cultura di Foligno Elisabetta Piccolotti che ha ricordato inoltre come «l’arte e la musica possano essere terapia non convenzionale».

Protagonista il territorio Per rinvigorire la partecipazione del centro storico è stata pensata la Jazz Zone, seconda sezione della kermesse che mira così alla costruzione di sinergie tra le attività musicali e quelle commerciali. Un progetto che va ad arricchire il gia denominato Via del jazz., mettendo a disposizione pass /abbonamenti e biglietti omaggio per chi effettuerà acquisti nei negozi del centro. Musica e valorizzazione del territorio dunque. Già da tre anni Young Jazz promuove infatti pacchetti turistici per promuovere il territorio umbro attraverso l’incontro tra musica, beni culturali, arte ed enogastronomia. «È attraverso questi pacchetti – ha detto l’assessore Bertini- che si puo crescere e far diventare iniziative del genere ancora più importanti». Presenti anche in questa edizione attività di carattere didattico: da segnalare infatti il workshop dedicato alla legislazione dello spettacolo.

Tradotto il messaggio del jazz «È proprio grazie all’essersi sviluppato in più direzioni e per aver probabilmente tradotto al meglio lo spirito del jazz, ovvero vivere la musica nella realtà sociale, che Young Jazz ha un grande valore che noi come regione abbiamo guardato in modo entusiastico. Nonostante le grandi difficoltà di contesto economico sullo sfondo» ha aggiunto Bracco.

Per ulteriori info e dettagli sul programma: www.youngjazz.it

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