Di Maggio e Batino (foto F.Troccoli)

di Daniele Bovi

Dopo il jazz, la seconda parte del mese di luglio in Umbria è, come ormai da tradizione, all’insegna del blues. Seppur tra «difficoltà enormi», dopo l’anteprima dei giorni scorsi con i Tinariwen, Trasimeno Blues partirà giovedì sera alle 21.30 sul lungolago di San Feliciano con Guitar Ray & The Gamblers e la partecipazione speciale di Kirk Fletcher. Fino al 3 agosto in programma, per 11 giorni, ci sono 23 concerti quasi tutti ad ingresso gratuito dislocati su 13 diversi palcoscenici tra Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Passignano sul Trasimeno, San Feliciano e Tuoro. Il cartellone di questa edizione numero diciotto, che è stato presentato lunedì mattina dal direttore artistico Gianluca Di Maggio e dal sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino (assenti giustificati l’assessore regionale Fabrizio Bracco e il presidente della Camera di commercio di Perugia Giorgio Mencaroni), si apre e si chiude all’insegna del desert blues: dopo i Tinariwen, il 3 agosto a Città della Pieve andrà in scena il chitarrista Bombino. Tuareg proveniente dal Niger, è uno dei fenomeni musicali più in vista del blues.

IL PROGRAMMA COMPLETO

Il programma L’altro concerto-evento sarà quello di domenica 27 alla rocca di Castiglione, dove arriverà la versione live del progetto «Playing For Change»: «Un super show – spiega l’organizzazione – che riunisce musicisti provenienti da diversi paesi, culture ed etnie, insieme sullo stesso palco per trasmettere un unico messaggio di pace attraverso la musica». Se la contaminazione, tra afro-beat, reggae, rock, soul e funk, sarà uno dei tratti caratteristici della kermesse, la spina dorsale del festival è 100% blues: il Chicago, Delta e West Coast blues di Big Daddy Wilson e dei già citati Kirk Fletcher con Guitar Ray & The Gamblers; il folk blues di Ian Siegal & Mike Sponza Band, le atmosfere di New Orleans di Luke Winslow King; il funk di Leroy Emmanuel; il rythm’n’ blues di Shanna Waterstown & The Hawks e della Johnny Mars Band. Scorrendo il programma dei concerti pomeridiani invece, grande spazio è dedicato al blues acustico italiano e internazionale mentre la mezzanotte suonerà al ritmo di funk, R&B, afrobeat e Nu-blues.

I problemi Completano il cartellone due mostre: la sesta edizione del Trasimeno Blues cartoon fest a La Darsena di Castiglione e, sempre a Castiglione ma stavolta al 909 Cafè, la raccolta di quadri, disegni e oggetti di John Angry. Di Maggio dopo gli artisti ha messo sul tavolo i problemi, gravi, coi quali si deve confrontare ogni anno. Per organizzare questa diciottesima edizione «le difficoltà sono state enormi: fino a due mesi fa – ha detto – non sapevano neanche se farla o meno». Il problema sono le risorse, sempre più scarse, e le strutture, anch’esse carenti. Batino dopo aver spiegato che il festival rappresenta «un po’ anche lo spirito dell’Umbria contribuendo alla promozione del Trasimeno», spiega che i contributi non sono sufficienti: «Il festival – dice – non può contare su certe cifre che vengono garantite ad altre realtà. Il Trasimeno si sente lontano da dove vengono prese le decisioni e meriterebbe nel complesso più attenzioni, anche da parte della stampa locale. Torneremo a chiedere l’appoggio delle istituzioni: il festival può essere inserito tra le grandi manifestazioni regionali. Subito dopo questa edizione penseremo ad un suo rilancio».

Estrema incertezza Di Maggio parla di un «contesto di estrema incertezza. Servirebbe – dice – un’attenzione maggiore. I comuni hanno confermato gli impegni, la Camera di commercio anche e nonostante tutto abbiamo allestito un programma interessante e di prestigio». Come accennato, la quasi totalità dei concerti sono gratis, non tanto per una volontà quanto perché, complice il carattere itinerante della manifestazione, avere strutture che consentano di poter fare biglietti non è facile. L’unica attrezzata è quella della rocca di Castiglione: «Il problema – spiega Di Maggio – di spazi già strutturati c’è. Chiudere una piazza, ad esempio, è un’impresa tutt’altro che facile, e spesso diventa troppo costoso». Insomma, anche il festival lacustre dovrà trovare una nuova strada: «Un ‘Piano B’ – aggiunge il direttore – per trovare una formula che consenta di rilanciarlo in modo strutturato c’è». Tra le strategie, anche l’idea di poter tenere concerti in uno spazio più organizzato a Magione.

Twitter @DanieleBovi

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