di Danilo Nardoni

Classe, eleganza e raffinatezza. Per Al Jarreau, morto a Los Angeles domenica 12 febbraio all’età di 76 anni, sono state queste, da sempre, le sue principali caratteristiche. Era l’esempio vivente di come saper far musica di qualità, con una voce unica ed irripetibile. Ed anche il pubblico di Umbria Jazz per ben otto volte lo ha potuto ammirare nei palchi dei Giardini del Frontone e poi dell’Arena Santa Giuliana. Ed ogni volta è stato facile farsi coinvolgere dallo swing, dal jazz, dall’R&B e dal pop d’altri tempi che ha sempre offerto questo straordinario artista, sia quando si è presentato da solo o quando era affiancato da altri grandissimi musicisti. La sua ultima volta ad Umbria Jazz è stata nel 2014, mentre in precedenza ha tenuto concerti nel 2012, 2007 (indimenticabile l’esibizione con George Benson) ed anche negli anni ’90 e ’80.

Ignote ancora le cause L’artista pluripremiato (per ben sette volte ha vinto il Grammy e numerosissime altre le nomination) era stato ricoverato di recente in ospedale e dal 9 febbraio aveva annullato le date del tour. A dare la notizia della morte è stato il suo portavoce, Joe Gordon, ma le cause al momento non sono state rese note.

Ai vertici del jazz Il mondo della musica ora dovrà fare a meno di una delle voci più originali degli ultimi 50 anni. Al Jarreau aveva iniziato a cantare da piccolo in un coro gospel per poi darsi al jazz. È del 1965 il suo primo album. Da lì in poi la sua carriera è stata un crescendo, trovando l’apice tra gli anni ´70 e gli anni ’80: periodo questo che lo consacra ai vertici del pop-jazz americano. Da protagonista ha partecipando ai più importanti jazz festival internazionali, tra cui Umbria Jazz. A Perugia si è sempre presentato in punta di piedi, perché così sapeva trascinare, anche senza notevoli sussulti, grazie però ad una piacevolezza che sapeva avvolgere. Non sarà facile dimenticare il suono della voce nasale di Jarreau, vero e proprio strumento solista del musicista.

Il saluto di Umbria Jazz «Goodbye». È il saluto apparso subito dopo la notizia della morte di Al Jarreau sulla pagine web e sui profili social di Umbria Jazz: «Addio ad Al Jarreau, artista poliedrico, vincitore del Grammy in 3 categorie diverse, dal timbro musicale unico e inimitabile, protagonista a Umbria Jazz in molte edizioni, ultima nel 2014». Sicuramente non dovrà mancare, già dalla prossima edizione del festival, un omaggio di Umbria Jazz. Per Umbria Jazz Jarreau era «un impeccabile professionista, ma anche un artista generoso con il pubblico. Di lui ci resta soprattutto la sua gioia di giocare con quella incredibile voce per condividere emozioni: un artista da ammirare ma soprattutto da amare». «Un artista immenso, un funambolo della voce che riusciva a sintetizzare come nessun altro le diverse anime della Black Music. Con grande tristezza Umbria Jazz ha appreso della morte di Al Jarreau, protagonista di tante notti del festival».

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