Il primo tour nei teatri dei Fast animals and slow kids, capitanati da Aimone Romizi, sta per partire, il 29 marzo, con un sold out al Morlacchi di Perugia. Il frontman, ai microfoni di Repubblica, si è aperto sul rapporto della band con il successo e con la provincia, ambiente da cui il gruppo non intende separarsi. Aperto anche il confronto con il simbolo internazionale del rock italiano di oggi: i Maneskin.
Måneskin Il percorso dei Fast animals and slow kids nasce dalla provincia, in particolare da quella casa sul lago di Montepulciano dove i quattro si ritrovano per comporre i loro brani, un’ambientazione diametralmente opposta ai fasti del rock dei Maneskin. Aimone, in un’intervista pubblicata lunedì 13 marzo su Repubblica per Carlo Moretti, racconta che «fortuna per loro – i Maneskin – non hanno vissuto le nostre esperienze, sono due modi, però, di vedere la stessa cosa, il bersaglio è lo stesso, lo scopo finale è suonare, esprimersi». Secondo il cantante, quindi, nonostante le apparenze, i loro mondi non sono così distanti: «Vedo nei Maneskin la nostra stessa esigenza di dire delle cose – continua Aimone – non esiste un modo più figo dell’altro di essere rock, è semplicemente diverso». È proprio questo genere musicale a porsi al centro del confronto, si può essere rock con «un messaggio in cui la violenza rimane dentro come nel nostro caso o che ti esplode in faccia come nel loro: è in ogni caso una bomba», continua.
Ligabue C’è anche chi, proprio come i Fask, della provincia ne ha fatto la sua essenza e punto d’incontro. Il brano Il tempo è una bugia, duetto con Ligabue, pubblicato a settembre 2022 è nato da questi ambienti. Aimone racconta di aver inviato una mail a Ligabue «in una fase particolare della nostra carriera: continuavamo a crescere e abbiamo sentito la necessità di un confronto». L’incontro tra il gruppo e il cantante era inizialmente destinato «solo per parlare di musica, non c’era il progetto di un duetto, poi ci siamo trovati così bene che ci siamo detti: questa canzone è bellissima, facciamola insieme», conclude Aimone.