Con sentenza depositata il 12 novembre 2021 anche la Corte di Cassazione è intervenuta sulla controversia relativa alla fatturazione a 28 giorni dei servizi di telefonia fissa, al termine di un giudizio che ha visto Movimento Consumatori impegnato, con gli avvocati Paolo Fiorio, Laila Perciballi e Corrado Pinna, per vedere affermare le ragioni dei consumatori contro una pratica giudicata commercialmente scorretta da diversi tribunali civili del nostro Paese. Dopo che il Tar, per ben due volte (2018 e 2019), e il Consiglio di Stato (nel 2020) avevano sancito la legittimità di una serie di delibere dell’Autorità garante, che imponeva a tutti gli operatori di TLC lo storno, in favore dei propri clienti, del corrispettivo pagato per i giorni che – a partire dal 23 giugno 2017 e fino all’aprile 2018 – non erano stati dai medesimi fruiti, Wind Tre si era rivolto alle Sezioni unite, sostenendo che il giudice amministrativo avesse sconfinato dalla sua giurisdizione, invadendo quella del giudice ordinario, l’unico in grado di decidere sulla materia, e avesse indebitamente ignorato la richiesta dell’operatore di coinvolgere nella valutazione sulla legittimità della fatturazione a 28 giorni la Corte di Giustizia europea.

La Cassazione ha rigettato tutti i motivi proposti da Wind Tre, così di fatto confermando la correttezza della decisione del Consiglio di Stato, che aveva messo in luce come lo spostamento della cadenza di fatturazione da quella mensile a quella quadrisettimanale fosse una pratica ‘dissimulativa di un aumento tariffario’ pari, in media, all’8,6% annuo a contratto, attraverso l’introduzione di una ‘tredicesima mensilità’ e, dunque, congegnata in modo da risultare ‘nient’affatto intellegibile’ e  ‘sleale’ nei confronti dei consumatori.

«Siamo soddisfatti – ha commentato il segretario generale MC, Alessandro Mostaccio – per il risultato ottenuto. Ancora una volta sono stati frustrati i tentativi di Wind di sottrarsi all’adempimento degli obblighi previsti dalle norme nazionali e comunitarie vigenti e dalle delibere dell’Autorità garante del settore che imponevano di ripristinare la fatturazione standard a mese solare, ma soprattutto di procedere al rimborso, automatico e senza ricorso a soluzioni compensative alternative di carattere commerciale, degli importi aggiuntivi rispetto alla cadenza effettiva dei servizi fruiti dai clienti. Confidiamo che l’operatore voglia finalmente sotterrare l’ascia di guerra e avviare le necessarie procedure per dar corso nel minor tempo possibile al ristoro dei consumatori, anche di quelli che nel frattempo hanno esercitato il diritto di recesso dai contratti in essere». Per informazioni e assistenza: chiama lo 06 94807041

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