di Iv.Por.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera della famiglia di Luca Rosi, il 38enne barbaramente ucciso nel corso della rapina di Ramazzano. Umbria24 esprime ancora una volta la sua vicinanza ai parenti di Luca, anche per la dignità dimostrata in un momenti di così forte dolore.
In questi giorni abbiamo avuto modo di sentire la grande e sincera partecipazione di tutta la comunità di Ramazzano, della città di Perugia e dell’Umbria intera, al nostro immenso dolore per l’atroce e ingiusta morte del nostro Luca, ucciso senza alcuna pietà da mani di criminali assassini.
Nulla e nessuno potrà mai restituirci il nostro Luca. Così come il dolore di tutta la nostra famiglia, e della sua amata compagna, resterà immutato nel tempo.
La vicinanza, l’affetto che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere ci sostiene e ci aiuta a rendere quantomeno accettabile la vita che continua.
Vogliamo dunque ringraziare tutti per questa testimonianza di affetto e solidarietà verso la nostra famiglia. Segno anche della stima e dell’amore che circondava il nostro Luca.
Vogliamo ringraziare in particolar modo gli uomini e le donne di tutte le forze dell’ordine e la magistratura per quanto hanno fatto e, soprattutto, per quanto proprio in queste ore stanno facendo per l’arresto dei responsabili dell’assassinio di Luca. Non cerchiamo vendetta, né vogliamo giustizia sommaria.
Vogliamo, e pretendiamo, solo e soltanto giustizia. Ciò affinché chi si è macchiato di un così orrendo crimine sia chiamato a risponderne innanzitutto di fronte alla giustizia degli uomini. Pretendiamo questo non solo perché la morte
di Luca non sia stata vana, ma anche affinché mai più questi criminali possano tornare ad uccidere.
Ricordando le parole dell’Arcivescovo di Perugia, Monsignor Gualtiero Bassetti – pronunciate nel corso dell’Omelia della Messa funebre celebrata per Luca -, ripetiamo anche noi l’appello rivolto a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali: vogliamo vivere in pace ed in sicurezza. E’ un nostro diritto cui non vogliamo rinunciare. Il gesto di immensa generosità di Luca pretende da ciascuno, e da tutti, di adoperarsi affinché questo diritto non sia un “diritto negato”.