I lavoratori in strada

di M. To.

Prima era «a mezzogiorno», poi è diventato «alle 15» e infine «spiacenti, ma non se ne fa niente. Magari un’altra volta». La  giornata di venerdì – per i lavoratori della ‘Industria e servizi’, che temono di perdere il proprio lavoro dopo che all’azienda è stato tolto un appalto per le ‘pulizie industriali’ all’interno della Tk-Ast – è passata così.

L’incontro L’appuntamento, prima spostato e poi annullato, era con Biagio Della Volpe, uno dei massimi dirigenti ternani della multinazionale, che aveva fatto sapere – loro, i lavoratori, erano di nuovo sotto le finestre della ‘palazzina’ (così, in gergo, viene definito l’edificio dove hanno sede gli uffici) – di essere intenzionato a riceverli per spiegare le motivazioni che hanno portato l’azienda a chiedere a Ilserv-Harsco di togliere l’appalto ad ‘Industria e servizi’ ed a bandire una nuova gara senza invitarla a parteciparvi.

I lavoratori «Prima ci hanno fatto sapere che saremmo stati ricevuti – raccontano i lavoratori – poi, però, è arrivato l’annuncio del rinvio e, infine, un addetto alla vigilanza ci è venuto ad informare che il dottor Della Volpe aveva un impegno imprevisto ed improrogabile e, quindi, era annullato tutto». Loro ci hanno pensato un po’ su e poi hanno deciso che lunedì si replica.

Lunedì Dalle otto di mattina saranno di nuovo lì, ad aspettare «sperando che il dottor Della Volpe riesca a trovare un piccolo spazio, nella sua agenda di lavoro, nel quale inserire un incontro con noi. Che chiediamo solo di sapere per quale motivo è successo tutto questo e, se possibile, provare ad immaginare se e quali prospettive ci sono per noi, ma anche per l’azienda che fino ad oggi ci ha garantito in lavoro».

Il futuro Già, perché in discussione c’è proprio questo doppio aspetto: la ‘Iosa Carlo’, che subentrerà alla ‘Industria e servizi’, difficilmente assumerà – come sarebbe previsto dal contratto di lavoro – tutti e 26 gli addetti, mentre per l’azienda perdere l’appalto potrebbe significare, semplicemente, la fine.

Il protocollo Una vicenda, pare di capire, che ripropone l’urgenza di arrivare alla definizione di un vero e serio protocollo sugli appalti: periodicamente i sindacati ripropongono il tema – alle aziende e alle istituzioni – ma mentre si attende di definirlo, vicende come quella della ‘Industria e servizi’, o della ‘Rigato’ di qualche mese fa, continuano regolarmente a ripetersi.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.