di Mar. Ros.

«Siamo veramente felici che la procedura sia andata in questa direzione. Per l’acciaieria di Terni c’era bisogno di un gruppo industriale solido, con volontà di crescita e perché no italiano, quindi questa è una notizia molto importante». È il commento del numero uno di Confindustria Umbria Antonio Alunni alla vendita di Thyssenkrupp-Ast ad Arvedi: «Si tratta – aggiunge – di una realtà, quella di Cremona, che ha dimostrato nel corso della sua storia serietà e determinazione a fare sempre di più e meglio e inoltre su quella società sventola la nostra bandiera tricolore; il che non guasta».

Confinsustria Umbria Il presidente degli industriali ritrova insomma nella società del cavaliere di Cremona le caratteristiche che ritiene ideali per guidare lo stabilimento siderurgico ternano. Incalzato, sull’esclusione del Gruppo Marcegaglia dalla procedura di acquisizione del sito, commenta: «Nessun rammarico». Non sfugge infatti che fu il presidente in persona ad accompagnare i fratelli Marcegaglia al giro dei tavoli degli enti locali, in quella visita che l’amministratore delegato di Ast Massimiliano Burelli definì «irrituale passerella». Alunni, oggi, alla notizia della vendita ad Arvedi commenta: «Accompagnammo i Marcegaglia perché come associazione ci chiesero accoglienza e supporto, lo stesso che in caso di richiesta avremmo fornito a qualunque altro industriale».

Mantova Interpellati da Umbria24 sul testa a testa finale per aggiudicarsi l’acciaieria, e sui temi caldi per il futuro di questa, i Marcegaglia hanno fatto sapere di non avere «alcun commento da fare». Eppure, in qualche modo, in prospettiva, anche i mantovani sono coinvolti; perché se è vero come è vero che le frizioni tra loro e Arvedi sono ‘voci di corridoio’, è altrettanto vero che non sono mai state smentite ufficialmente ed essendo Marcegaglia un cliente Ast, i timori di un contraccolpo sul commercaiale di Acciai Speciali Terni aleggiano. Secondo una certa scuola di pensiero inoltre, è possibile che da qui all’aprile 2022 Marcegaglia potrebbe acquisire i centri servizi. Ma come anticipato, su entrambe le questioni, dai fratelli di Mantova «nessun commento da fare».

Arvedi vola Intanto il cavaliere di Cremona, del quale a Terni sono tutti ansiosi di conoscere il piano per Ast, con l’operazione da centinaia di milioni di euro, si rafforza e completa il mix produttivo, raggiungendo una capacità produttiva di poco meno di 6 milioni di tonnellate d’acciaio. Come riportato da IlSole24Ore, l’acquisizione proietta Arvedi in una dimensione di leadership nazionale e lo candida a risanatore dell’ex siderurgia di Stato, tanto che il presidente l’ha definita «operazione di sistema Paese che potrebbe dare inizio ad altri positivi sviluppi». Dato lo slancio, è probabile che del ‘contaccolpo Marcegaglia’, Arvedi non se ne preoccupi minimamente, ma tanto, si sa, molte risposte sono nel piano industriale, le variabili poi le detta soprattutto il mercato. Intanto c’è una lunga fase di transizione da gestire ed è stato indetto lo stato di agitazione, mentre il Tubificio è tornato sorvegliato speciale.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.