di Lorenzo Pulcioni

Toccare con mano la situazione degli impianti produttivi di Ast e confrontarsi direttamente con i lavoratori all’interno delle acciaierie di Terni: questo l’obiettivo dell’iniziativa ‘La Fiom in fabbrica’, che giovedì ha portato a Terni la segretaria generale della Fiom Cgil nazionale, Francesca Re David, insieme a una delegazione della Cgil dell’Umbria, con il segretario Vincenzo Sgalla, della Camera del Lavoro e della Fiom di Terni.

L’intervista: il video

Gli incontri La delegazione guidata da Re David è stata accolta dall’ad di Ast, Massimiliano Burelli, e ha effettuato una visita di oltre tre ore nei vari reparti del sito produttivo, osservando l’intero ciclo e approfondendo l’organizzazione del lavoro, le misure per la sicurezza, l’innovazione tecnologica e gli aspetti ambientali. Nel pomeriggio, poi, assemblea con i lavoratori, non solo di Ast, ma anche dell’indotto e di altre realtà metalmeccaniche del territorio, nella quale si è parlato anche della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale.

Gallery: le immagini della visita

I temi «È stata una giornata importante perché in questa grande realtà è possibile avere una visione completa del ciclo dell’acciaio – ha detto la Re David – L’impressione che ne abbiamo ricavato è certamente positiva, si nota ad esempio una grande attenzione ai temi della sicurezza, frutto evidentemente anche di un impegno sindacale e di investimenti in cultura, tempo e innovazione. Un fatto molto importante nell’anno in cui i morti sul lavoro sono l’emergenza assoluta».

La casa madre Tuttavia, sullo sfondo resta una grande incertezza legata alle scelte, ancora non chiare, della casa madre ThyssenKrupp. «È chiaro che avere un piano industriale che traguarda pochi mesi non dà tranquillità ai lavoratori e al territorio. Per questo come Fiom continuiamo a rivendicare con forza un piano industriale degno di questo nome, in grado di chiarire anche se l’attuale cassa integrazione è solo un fatto congiunturale, legato alle difficoltà di mercato, che certamente esistono, o nasconde dell’altro». «L’assenza di una strategia chiara e la mancanza di un piano industriale di rilancio alla lunga si paga – ha detto Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom di Terni – ma il grande potenziale di questa fabbrica non può non essere sfruttato. Anche perché Ast ha il grande vantaggio di produrre acciaio con forno elettrico, che è la direzione indicata dall’Europa per la siderurgia. E allora è tempo che il governo nazionale metta in campo una politica industriale, che nel nostro paese manca da 20 anni e difenda le produzioni strategiche come la nostra».

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