
di Fabio Toni e Daniele Bovi
Il gigante d’acciaio è troppo grande e per passare «l’esame» dell’Ue deve disfarsi di Terni. Pressata dalle condizioni imposte dall’Antitrust europeo infatti, Outokumpu mette in vendita l’Acciai speciali Terni: una decisione comunicata lunedì mattina con una nota che rimette in discussione certezze che parevano solide. Tutto parte dal ventilato «no» della Commissione europea al progetto di fusione Outokumpu-Inoxum che prevedeva, come spiegato non più tardi del 20 settembre scorso, la cessione degli impianti svedesi di Avesta e di due linee ternane per superare «l’esame» antitrust dell’Ue. Misure che però l’Antitrust sembra orientata a valutare come «non sufficienti».
AUDIO: TUTTA LA CONFERENZA STAMPA DELL’AD PUCCI
Quattro poli dell’inox La richiesta dell’organismo di controllo del mercato, come spiegato lunedì mattina in una conferenza stampa dall’ad di Tk-Ast, Marco Pucci, dopo il comunicato della multinazionale arrivato nelle prime ore del mattino, è che in Europa vi siano almeno quattro produttori di acciaio inox e che nessuno superi il 50% della produzione. L’operazione proposta avrebbe invece dato vita a tre poli dell’inossidabile: Aperam, Acerinox e – appunto – un’Outokumpu ancora più forte. Con l’acquisizione di tutta Inoxum «la multinazionale finlandese – ha detto Pucci – raggiungerebbe una posizione dominante sul mercato per quanto riguarda la produzione a freddo».
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Cessione dell’intera Ast Messa di fronte al bivio, Outokumpu ha così proposto la cessione dell’intera Ast, oltre ad alcuni centri di servizio sparsi fra Germania, Francia e Inghilterra. Un’operazione che, se andrà a buon fine, porterà alla creazione di un quarto polo europeo per la produzione di inossidabile. La commissione europea si esprimerà su questo progetto entro il 16 novembre. Se la risposta sarà affermativa, Outokumpu avrà sei mesi di tempo per cercare un acquirente sul mercato mondiale, poi eventualmente altri sei con l’aiuto dell’Ue.
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Partner forte «Dai market test effettuati dall’Ue – ha spiegato Pucci – sembrerebbe che la prima proposta potrebbe non essere accettata e così Outokumpu, prima che l’Antritust dica ufficialmente che non va bene, ne ha presentata una alternativa nella quale si ipotizza la vendita dell’Ast. Nel caso in cui questa seconda proposta venga accettata la Commissione europea sarà garante dell’operazione e dirà quale dovrà essere il migliore partner a cui Outokumpu dovrà vendere». «Questo partner – ha sottolineato Pucci – dovrà essere non solo forte economicamente, ma avere anche caratteristiche industriali per diventare a tutti effetti concorrente dei tre al momento presenti sul mercato».
Né francesi né spagnoli In questo senso c’è già chi ha ventilato un possibile interesse da parte della coreana Posco. Né i francesi di Aperam né gli spagnoli di Acerinox, che porrebbero gli stessi problemi in termini di quote di produzione, possono essere acquirenti dell’Ast. «Se l’Ast – spiega Pucci – venisse acquistata da uno di questi due gruppi ci sarebbero sempre tre produttori mentre l’Ue ne vuole quattro. I partner vanno cercati sul mercato globale: Terni con quello nuovo diventerà un altro produttore». «Ci dispiace – affermano i vertici del gruppo nel comunicato – essere stati messi nella posizione di dover presentare questo correttivo, in quanto apprezziamo enormemente le competenze e le conoscenze del team Ast e la posizione di Terni quale tassello costruttivo chiave del piano industriale per la nuova Outokumpu».
Seitovirta: siamo fiduciosi «L’importanza strategica e il nostro impegno per la transazione Inoxum – spiega nel comunicato della multinazionale Mika Seitorvita, ad di Outokumpu – rimangono invariati nonostante le nuove esigenze comunicate dalla Commissione UE. Siamo fiduciosi di trovare una soluzione che ci permetterà di andare avanti con l’operazione. Stimiamo che dalla transazione Inoxum risulteranno risparmi annuali da sinergie per circa 200 milioni di euro nonostante il correttivo proposto».Fatto sta che ora per le migliaia di famiglie interessate si apre un periodo denso di interrogativi.
Marini: subito tavolo nazionale La presidente Catiuscia Marini nel corso della giornata ha richiesto al presidente del Consiglio Mario Monti la convocazione urgente del tavolo nazionale già istituito presso la Presidenza del consiglio dei ministri. Intanto per giovedì alle 18 tutte le istituzioni sono state convocate al ministero per lo Sviluppo economico. «Quanto sta accadendo è motivo questo di fortissima preoccupazione per la Regione, le istituzioni locali e tutte le forze economiche e sociali in relazione al possibile impatto sull’occupazione e sul tessuto produttivo regionale – ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi -. L’interesse del gruppo finlandese Outukumpu all’acquisizione di Inoxum, attualmente all’esame della Commissione Europea, avrebbe portato alla configurazione di un leader mondiale nella produzione di acciaio inossidabile, con una copertura del mercato pari al 14%, coinvolgendo quindi anche il sito industriale ternano che in relazione alle sue produzioni rappresenta una specificità nel panorama siderurgico nazionale». «La richiesta della Regione – ha concluso Riommi – si colloca quindi in un contesto in cui il Governo deve essere chiamato ad attivare tutte le opportune iniziative per dare alla produzione degli acciai speciali a Terni la coerente dimensione di politica industriale e di sviluppo del sistema produttivo nazionale».