Presidio di protesta nella notta ai cancelli della Perugina di San Sisto organizzato da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per «far crescere l’attenzione e dimostrare la determinazione dei lavoratori» in vista degli importanti appuntamenti del 18 e 27 settembre. I sindacati – è scritto in una nota – insieme alla Rsu Perugina hanno manifestato all’ingresso dello stabilimento di San Sisto dalle 4 alle 10 di sabato 16 settembre raccogliendo la «piena solidarietà e l’appoggio di tutti i lavoratori cui l’azienda aveva chiesto di prestare servizio anche il sabato». Una richiesta considerata «inaccettabile» dai rappresentanti dei lavoratori, vista la contemporanea dichiarazione di esuberi, ritenuta in «piena contraddizione» con l’accordo siglato nel 2016.

Messaggio chiaro «Ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori che stamattina hanno deciso in maniera compatta di partecipare al presidio – afferma Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil dell’Umbria – Un messaggio chiaro che mandiamo all’azienda in vista dei prossimi incontri: la Rsu, i sindacati, le lavoratrici e i lavoratori della Perugina non intendo fare un passo indietro. L’accordo del 2016 va rispettato in toto e gli esuberi dichiarati vanno ritirati, per poi aprire una fase di reale rilancio di Perugina, con il suo straordinario potenziale produttivo e di mercato». Ora i sindacati si preparano al confronto di lunedì 18 settembre in Confindustria a Perugia nel quale l’azienda dovrà mostrare un atteggiamento diverso per evitare un ulteriore innalzamento della tensione tra i lavoratori.

Mobilitazione dei lavoratori «La vertenza Perugina – ha dichiarato Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia – sta acquisendo sempre più forza grazie alla mobilitazione dei lavoratori. Il presidio di stanotte e stamattina è un ulteriore segnale in questa direzione. A questa mobilitazione dei lavoratori e del sindacato non corrisponde però un’adeguata risposta della dirigenza Nestlé – continua il segretario della Camera del Lavoro – Il management locale e chi rappresenta l’azienda dimostra di non incidere sulla scelte e di essere un semplice megafono della multinazionale. Così non va. Invitiamo la dirigenza – conclude Ciavaglia – a modificare i suoi atteggiamenti e ad aprire un confronto vero e senza pregiudiziali sul necessario e fondamentale futuro di Perugina e dello stabilimento di San Sisto. Lo pretendono i lavoratori, la città di Perugia e l’Umbria tutta».

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