Gli operai della Ims mercoledì pomeriggio di fronte alla fabbrica (Foto Fabrizi-U24)

di Chiara Fabrizi

Gli stipendi di ottobre non li hanno ancora riscossi. Temono di non incassare in tempo utile la tredicesima. E soprattutto continuano a non capire quali manovre si stiano mettendo a punto per rilanciare la Ims, ex-Pozzi, e per salvare 300 posti di lavoro. Ed è per questo che mercoledì pomeriggio gli operai hanno provato ad improvvisare un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento. Presidio stoppato sul nascere dal direttore generale dello stabilimento Massimo Santoro.

Il confronto diretto con Massimo Santoro Erano da poco passate le 14 quando tra il centinaio di operai che si erano radunati ha preso a circolare la voce che il numero uno del polo metallurgico avrebbe voluto parlare con loro. Il direttore generale si è quindi affacciato dall’edificio in cui sono ospitati gli uffici della Ims comunicando agli operai che tra venerdì e lunedì gli stipendi di ottobre verranno pagati, mentre per quello di novembre e per la tredicesima il dg non ha saputo indicare con certezza il giorno del pagamento. Santoro ha poi anche invitato i lavoratori a rimanere compatti in una fase così delicata per l’azienda.

Gli operai Parole che non sono piaciute più di tanto agli operai che, come confermarono gli striscioni appesi ai cancelli di fabbrica durante il presidio di metà ottobre, con il numero uno dello stabilimento non hanno affatto un buon feeling. «Naturalmente ci auguriamo che le rassicurazioni sugli stipendi di ottobre siano mantenute – spiega un lavoratore fuori dai cancelli – ma il problema qui oltre alle mensilità è che non sappiamo quale futuro avrà quest’azienda e quindi i nostri posti di lavoro». Secondo alcuni l’inedito confronto cercato da Santoro sarebbe «una mossa ad hoc per tranquillizzarci in vista dell’arrivo di una delegazione Chrysler ed evitare qualsiasi forma di protesta». Per venerdì è, in effetti, prevista la visita al reparto dell’Alluminio di alcuni tecnici della casa produttrice automobilistica.

Altre tredici settimane di cassa ordinaria Alla metà di novembre i rappresentanti dei lavoratori sono tornati ad incontrare la proprietà per fare il punto della situazione. Nella sede della Confindustria regionale i vertici del gruppo varesino che controlla la Ims hanno ufficializzato la richiesta di altre 13 settimane di casse integrazione ordinaria. Una seconda tranche, dopo la prima attivata alla fine di agosto.