di Iv. Por.
Una possibile svolta per il Nodo di Perugia. L’opera sembrava destinata a finire nel novero delle grandi incompiute, invece qualcosa sembra muoversi. Ci sta lavorando da tempo l’assessore regionale Silvano Rometti, che lo ha spiegato al Sole 24 Ore-Centronord.
L’idea «Stiamo pensando di trovare risorse facendo rientrare il Nodo per intero dentro al finanziamento per l’adeguamento della E45 e trasformazione in autostrada. E’ una partita più concreta di quanto sembri – spiega al Sole – e, da quanto sappiamo, la società che si è costituita sta procedendo spedita: noi, da parte nostra, abbiamo già fornito tutti i pareri necessari, a partire da quelli ambientali».
Soldi privati Si tratta del progetto della Gesip per la Orte-Mestre, che prevede un investimento privato di 8 miliardi di euro, cofinanziati con 1,5 miliardi statali. «Nell’opera che – spiega Rometti – è tra quelle strategiche a livello nazionale, rientra già il tratto Madonna del Piano-Collestrada, si tratta di far in modo che ci rientri anche il tratto Madonna del Piano-Corciano. Se tutto andrà in porto, il Nodo vedrà la luce in tempi relativamente rapidi dato che è già inserito fra gli interventi prioritari, insieme al Nodo di Orte, al tratto delle gallerie di Narni, all’adeguamento della 4 corsie».
I tempi Sui tempi l’assessore non si sbilancia, ma da quanto trapela dal Palazzo, sembra che il Cipe potrebbe dare l’ok al cofinanziamento in una delle prossime riunioni. Se sarà così c’è chi dice che i cantieri potrebbero partire addirittura entro fine 2012.
La polemica Di recente, il consigliere di Fare Italia, Franco Zaffini, ha sollevato un interrogativo inquietante. «Giungono notizie – dice – che il governo ha deciso di dirottare risorse immediatamente disponibili, ma colpevolmente non utilizzate, su opere già cantierabili ed altrettanto meritevoli di essere realizzate come la Salerno-Reggio Calabria». Fra queste risorse ci sarebbero anche i 500 milioni destinati al tratto Madonna del Piano–Corciano del Nodo.
La replica «È difficile perdere ciò che non si ha ed è dunque impossibile che si ‘scippino’ fondi pubblici che non sono stati mai assegnati», ha replicato immediatamente a Zaffini la presidente della Regione, Catiuscia Marini. «Non è affatto vero che abbiamo perso fondi perché i progetti sono stati sbagliati – le fa eco Rometti -. La verità è che i progetti approvati non sono mai stati finanziati dal Cipe».
I fondi Fas Ma buone notizie per le infrastrutture umbre sono venute di recente anche dall’iniezione di risorse dei fondi Fas. Come già riportato da Umbria24.it, lo sblocco del Fondo europeo per le aree sottosviluppate è una maxi-partita che per l’Umbria vale 253 milioni di euro, che andranno a finanziare il Piano attuativo regionale 2007-2013. «Con questi fondi – spiega l’assessore ad Ambiente e Trasporti, Silvano Rometti – il nostro programma infrastrutturale riuscirà a fare passi in avanti importanti. Fino a ieri, oltre al non trasferimento dei fondi Fas, c’era il problema che ci erano venuti a mancare 26 milioni annui di trasferimenti statali. Per alcune partite avevamo anticipato i soldi attraverso l’accensione dei mutui, come per l’aeroporto e l’adeguamento della Pievaiola, tra l’ altro sacrificando altre opere piccole e medie, ma è chiaro che non saremmo potuti andare avanti con nuovi mutui e crescenti interessi da pagare».
Cosa si farà Nel dettaglio, per l’asse III (trasporti, logistica, aree urbane), i fondi Fas foraggeranno con 10 milioni l’aeroporto, con 20 le piastre logistiche e con altri 20 il recupero delle aree urbane. Le piastre di Terni, Foligno e Città di Castello, in particolare, potranno finalmente vedere il via ai lavori, dopo il recente sblocco delle controversie legate agli appalti. L’assessore sottolinea poi l’importanza dei 20 milioni destinati alle aree urbane. «Finanzieremo i Piani urbani complessi di Marsciano e Città di Castello, e poi pubblicheremo da subito un bando per i piccoli comuni in modo da far ripartire l’economia legata alla realizzazione di tanti interventi diffusi». Inoltre, secondo quanto riferisce Rometti, i fondi Fas andranno a liberare risorse che la Regione potrà dirottare verso opere altrettanto importanti inserite nel Piano attuativo regionale.