Il 'filo' in lavorazione

«Atteggiamenti intimidatori nei confronti dei lavoratori, mancata disponibilità al confronto coi sindacati e impegni sul pagamento degli stipendi arretrati mai rispettati». Parlano di un «clima insostenibile» all’interno dell’azienda Neofil di Terni, i rappresentati delle sigle Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil che martedì hanno convocato un’assemblea unitaria dei lavoratori per affrontare la serie di problematiche che si trascinano ormai da mesi.

Organizzazione del lavoro Il confronto con gli operai, spiegano in una nota i sindacati, «si è resta necessaria a causa della mancata disponibilità dell’azienda a incontrare i rappresentanti dei lavoratori prima del 19 gennaio, nonostante già siano pendenti due richieste di confronto su temi che evidentemente Neofil non reputa urgenti». Al centro dell’assemblea «la riorganizzazione unilaterla varata dall’azienda che non ha tenuto conto dei carichi di lavoro, delle pause contrattuali e di altri aspetti legati alla sicurezza emersi dopo la procedura di mobilità volontaria che ha visto uscire dall’azienda una decina di operai». Al momento nell’azienda di Terni non sono presenti i delegati sindacali aziendali (rsu) né il responsabile per la sicurezza dei lavoratori (rls) «ma queste assenze – scrivono i sindacalisti – non possono giustificare decisioni unilaterali».

Stipendi arretrati Critica anche la questione delle spettanze vantate dagli operai: «Nel tempo sono stati fatti accordi per la regolarizzazione degli arretrati che però non sono mai stati rispettati nonostante prevedessero la rateizzazione del credito vantato dalle maestranze, le quali al momento hanno ricevuto soltanto parte della tredicesima mensilità e attendono per il 13 gennaio il pagamento di uno stipendio. Tuttavia – proseguono nella denuncia Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil – non abbiamo avvisaglie che le altre questioni possano essere sanate nel breve periodo, così come resta al palo da oltre un anno il versamento delle quote sindacali che l’azienda trattiene dalla busta paga».

«Atteggiamenti intimidatori» A preoccupare i rappresentati sindacali  è anche «il perdurare di atteggiamenti vessatori e intimidatori da parte dell’azienda nei confronti dei lavoratori, che insieme alle altre problematiche ha contribuito a innescare un clima aziendale molto pesante e non più sostenibile». Da qui la decisione dell’assemblea «che ha deciso di coinvolgere l’ex Ispettorato del lavoro (oggi direzione territoriale del lavoro, ndr) in attesa di un incontro con l’azienda per affrontare le questioni ancora sul tavolo.  Contestualmente chiediamo – concludono – l’immediato ripristino degli assetti di marcia degli impianti, tenendo conto dei carichi di lavoro, della sicurezza e di una turnazione consona».

Le precisioni dell’azienda Nel primo pomeriggio l’azienda è intervenuta con una nota spiegando che «In questi giorni per la terza volta consecutiva dopo 30 anni di assenza, Neofil partecipa alla più importante fiera internazionale del mondo dei filati per tappeti e moquette, il Domotex di Hannover. Questo evento rappresenta il frutto di un lavoro completo e complesso per ridare efficienza ed efficacia ad una delle più importanti eccellenze del territorio. Il processo di ristrutturazione si è dimostrato molto più articolato del previsto, tuttavia tanto è stato fatto fino ad ora per garantire la sopravvivenza di questa azienda. Dopo oltre 4 milioni di investimenti in 3 anni, si è avviata una importante riorganizzazione, ottimizzazione ed efficientamento delle linee e delle unità produttive che migliorerà significativamente il rendimento aziendale nell’ottica dell’obiettivo della crescita. Doveroso evidenziare l’importanza della maggior parte della forza lavoro coinvolta che ha compreso la necessità degli sforzi sostenuti, fra cui a volte, il ritardo nel pagamento delle spettanze. Di contro, quanto detto non ha trovato lo stesso favore in una minoranza di poche unità che forti dell’appoggio di certe sigle sindacali, tra l’altro talune non più rappresentate in azienda, mantengono un atteggiamento di ostruzionismo attraverso la diffusione di illazioni prive di fondamento reale e documentale. A tal proposito si precisa che in merito agli stipendi alla data odierna risultano due gg di ritardo sulla mensilità scaduta il 10 gennaio u.s. e su una residua parte della 13ma; mentre le quote sindacali, come avvenuto negli anni passati, sono state versate per intero in un’unica soluzione all’inizio del nuovo anno per l’anno precedente. La più parte dei rappresentanti sindacali hanno aderito alla mobilità volontaria e non sono più in azienda da dicembre, ad oggi non ci sono rappresentanze sindacali interne, oltreché una delle sigle sindacali che partecipa alle assemblee riguardanti Neofil e ne sottoscrive le decisioni, non ha più a nostro sapere iscritti in azienda. L’uscita delle rappresentanze sindacali ha inoltre determinato la decadenza del rls. Neofil ha immediatamente richiesto la nomina dello stesso cosicché potesse partecipare alle attività di riorganizzazione del lavoro già programmate, a tutt’oggi la nomina risulta disattesa e l’azienda ha proceduto nelle attività di verifica a tutela dei propri collaboratori, attuando un’organizzazione del lavoro nel rispetto della normativa e dei dettami contrattuali. Infine, sembra essere piuttosto anomala la richiesta di anticipare la riunione fissata ad inizio mese per il 19 gennaio.. conoscendo perfettamente l’impossibilità a partecipare delle principali figure decisionali aziendali in quanto impegnate nell’organizzazione e partecipazione alla fiera in Germania che vede il rientro del management per il 18. Dal 1.1.2017 è stato trascritto il regolamento aziendale che oltre a recepire la storica disciplina applicata da sempre, ha principalmente l’obiettivo di garantire sicurezza ed efficienza sul posto di lavoro, forse l’inibizione dell’uso del telefono cellulare durante le ore di lavoro e l’obbligo di fumare solo nelle aree adibite, che di fatto rappresenta una tutela per tutti i lavoratori, non è piaciuto a chi non ne vuole sapere di migliorare per crescere».