di Chia.Fa.
Dopo il giovedì di tensione, il clima in Neofil si distende anche se restano le incognite. Questa la sintesi dell’incontro andato in scena lunedì mattina nello stabilimento del polo chimico di Terni tra i segretari territoriali, le Rsu, la direzione aziendale e due rappresentanti di Confindustria.
Riorganizzazione con dieci esuberi rinviata Qui è stato assicurato che il demansionamento unilaterale di una mezza dozzina di dipendenti varato giovedì e ritirato alcune ore dopo a seguito della proclamazione dello sciopero è rinviato di sei, otto mesi. La riorganizzazione del lavoro è quindi congelata, anche se va detto che l’azienda ha rimesso sul tavolo i dieci esuberi di cui si parla da tempo. Anche qui, comunque, la discussione è rimandata a fine anno. Contestualmente è rientrato al lavoro l’intero organico della Neofil, 43 operai, che escono in queste ore da un lungo periodo di cassa integrazione, tanto che il monte ore a disposizione risulta in esaurimento con sei settimane residue. Di rinnovi o attivazione di altri ammortizzatori sociali, però, non si è parlato.
Commesse, cig e stipendi La direzione dell’azienda, che produce filati sintetici, ha infatti garantito di aver in cassaforte ordinativi con volumi adeguati ad assicurate la continuità di marcia della produzione. Per quante settimane o mesi, però, non è noto e un po’ di apprensione con la cassa integrazione in esaurimento c’è. La fase ha quindi la sua dose di incertezza, anche se i vertici di Neofil, guidata dal direttore generale Marco Mazzalupi, hanno anche confermato di aver recuperato un vecchio cliente e quindi una produzione di rilievo per l’azienda del polo chimico di Terni. Sempre nelle ultime ore i lavoratori hanno incassato in lo stipendio di marzo, mentre per quello di aprile, che avrebbe dovuto essere pagato martedì 10 maggio, l’orizzonte è stato fissato alla fine di maggio.
Parla Mazzalupi Nella tarda serata di lunedì Mazzalupi è intervenuto con una nota: «Neofil ha l’obbligo di precisare che non vi è alcun tipo di tensione con i lavoratori, quanto riportato può essere riconducibile ad un malinteso sorto con le rappresentanze sindacali aziendali che si è chiarito nella giornata odierna. La società non ha mai messo in atto alcun demansionamento piuttosto, è stato avviato un processo di riorganizzazione nell’impiego delle risorse umane, volto a ottimizzarne i frutti in ragione delle esigenze di mercato. Il dialogo con i lavoratori dipendenti è ad oggi costruttivo e ha garantito fino a questo momento una collaborazione vincente. L’azienda tutta, infatti, ha lavorato da sempre con grande impegno per cercare di portare a termine un processo di ristrutturazione economica e finanziaria non certo facile e ricco di intoppi legati ad una congiuntura negativa dei mercati di tutto il mondo. Pertanto, con grande consapevolezza la società, senza mai negare i momenti difficili, ha sempre onorato gli impegni presi. Tra l’altro, Neofil fin dalla sua nascita ha costantemente incrementato le unità impiegate e qualora si verifichi l’ipotesi di eventuali esuberi, legati al processo di ristrutturazione, la politica aziendale prevede un programma di riqualificazione e formazione delle risorse finalizzato al reimpiego delle stesse».
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