I protagonisti dell'iniziativa

Mammografie, vino, lotta agli sprechi e farine proteiche. Sono questi i settori in cui operano le quattro startup premiate martedì a Perugia in occasione dell’«Investors’ forum», momento d’incontro tra le startup del territorio e potenziali investitori organizzato da Regione e Sviluppumbria. Questa prima edizione del Forum, che si è tenuto alla Posta dei Donini di San Martino in Campo, è servita anche ad approfondire le «politiche di innovazione» della Regione e a conoscere «i più innovativi ecosistemi di successo italiani e internazionali».

I pitch Nel corso dell’appuntamento si è tenuta la fase di pitch per 16 startup locali che «hanno potuto presentare i propri progetti – spiega la Regione – a un gruppo selezionato di investitori e a un panel di imprese umbre con l’obiettivo di raccogliere capitali e sviluppare potenziali partnership». Tra le 16 realtà ne sono state selezionate quattro, giudicate le più interessanti per progetto innovativo e modello di business. La prima è una pmi, Ubt Umbria bioengeneering, nata nel 2015 come spin off del Dipartimento di Fisica dell’Università di Perugia per realizzare un mammografo che utilizza innocue microonde a bassissima frequenza (come quelle dei telefonini) anziché i raggi X per il rilevamento precoce del tumore al seno.

I premiati Beexlab ha invece realizzato la smart wine platform Albicchiere con l’obiettivo di «rivoluzionare l’esperienza di degustazione dei vini». Con il dispenser IoT Albi «è possibile assaporare ogni calice alla temperatura ideale e ridurre gli sprechi conservando perfettamente i vini grazie all’innovativo packaging brevettato». Bugslife si occupa dello sviluppo di pacchetti tecnologici completi per la costruzione di allevamenti su scala industriale di larve di mosca soldato. Il ciclo va dalla riproduzione fino alla trasformazione dei prodotti in farine proteiche. Infine, Recuperiamo srl (una società benefit) ha sviluppato il primo portale per la gestione dei prodotti a rischio spreco basato su tecnologia blockchain. Le aziende possono donare i propri stock a enti no-profit, mentre Regusto digitalizza e calcola gli impatti sociali e ambientali generati. A scegliere queste quattro startup è stata una giuria composta da fondi di investimento e acceleratori e dal pubblico presente in sala.

Il percorso La giornata ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso iniziato nel 2021 con il programma regionale «SMARTup», gestito da Sviluppumbria e che ha visto startup e imprese innovative umbre beneficiare «non solo di finanziamenti – è stato ricordato martedì – ma soprattutto di un vero e proprio programma di accelerazione e accompagnamento». In tutto sono state 22 le realtà selezionate per un totale di cento incontri individuali organizzati. «Insieme a Sviluppumbria – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni – abbiamo cercato di creare una cassetta degli attrezzi basata sulle più avanzate metodologie dell’accelerazione di impresa, che permettesse agli imprenditori di consolidare la propria idea di business, acquisendo consapevolezza sulla maturità tecnologica, manifatturiera e del potenziale rispetto agli investitori».

Sciurpa e Fioroni «Oggi – commenta l’amministratrice unica di Sviluppumbria Michela Sciurpa – possiamo dire di aver riscritto insieme alla Regione i modelli di gestione delle politiche di innovazione regionale, arrivando a un ecosistema maturo a livello di competenze specifiche e modalità di fare networking, con una Sviluppumbria sempre più professionalizzata e strutturata e con un team dedicato pronto ad attuare i nuovi programmi di sviluppo in questo ambito». «Oggi – ha aggiunto – abbiamo la prova che dalla piccola Umbria possano nascere progetti innovativi di livello internazionale e che l’ecosistema umbro dell’innovazione si sia rafforzato e sia in grado di offrire importanti attrattori a chi vuol far crescere una startup in un ambiente vocato». Con i fondi della nuova programmazione europea sarà predisposto un nuovo «SMARTup» che porterà alla seconda edizione del Forum.

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