di D.B.
Potrà contare complessivamente su 38 milioni di euro, in larga parte provenienti dal Fondo sociale europeo, il «Programma per il lavoro 2013» preadottato dalla giunta regionale. Un pacchetto di misure che, come spiega l’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi, mirano a «rispondere soprattutto alle richieste di competenze provenienti – scrive – da settori chiave dell’economia umbra», a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e il «reinserimento» di quelli che il lavoro lo hanno perso. Gli interventi attuati direttamente dalla Regione ammontano a circa 11 milioni di euro: cinque finanzieranno incentivi per l’assunzione di disoccupati con più di 29 anni che dopo aver perso il posto di lavoro sono in mobilità o ricevono cassa integrazione straordinaria. «In un momento – commenta Riommi – in cui le difficoltà nel trovare un’occupazione hanno raggiunto livelli senza precedenti, le politiche per lo sviluppo e per il lavoro assumono un ruolo strategico».
DISOCCUPAZIONE IN UMBRIA AL 10,5%: I DATI ISTAT
Le misure Sempre per i giovani ci sono 2,16 milioni per esperienze formative in azienda che si aggiungono agli 1,5 del Programma 2012: «Un’azione – prosegue Riommi – che specie in un momento come questo è quella che, mettendo i giovani a contatto con le imprese, offre le migliori opportunità d’impiego». Per interventi formativi e bonus finalizzati all’assunzione di quelle figure più richieste dal mercato umbro ci sono poi 2,8 milioni di euro. In più è prevista anche la creazione del portale «Lavoro per te», concepito come un potenziamento dei servizi per l’impiego: «Attraverso tale strumento – dice Riommi – il cittadino potrà stabilire un collegamento informatico diretto con i centri per l’impiego richiedendo attestazioni sul proprio status occupazionale, rendendo la dichiarazione di immediata disponibilità, potenziando la possibilità di accesso alle opportunità lavorative presenti in Umbria e, mediante il collegamento con i portali ClicLavoro ed Eures, in Italia ed Europa». Il Programma ora passerà attraverso la fase della concertazione con tutte le parti sociali interessate.
Allarme cassa in deroga Tra queste ovviamente la Cgil che mercoledì, in una nota, è tornata a parlare delle risorse per la cassa integrazione in deroga. Con gli ultimi finanziamenti la Regione conta di arrivare a settembre in un’Umbria «dove è a rischio – scrive il sindacato – la coesione sociale» se non arrivano almeno altri 30-35 milioni oltre ai 20 già assegnati. In ballo c’è il futuro dei 13 mila lavoratori umbri in cassa integrazione in deroga. Cassa che è «l’unica possibilità – scrive il sindacato – per far rimanere in piedi centinaia di imprese che potrebbero, se e quando ci sarà, agganciare la ripresa». Invece, «in assenza di interventi del Governo nazionale verrebbero cancellate intere filiere e attività produttive dell’Umbria». La Cgil chiede poi ai parlamentari umbri «di farsi carico di questa situazione in tempi rapidi ed immediati», oltre alla richiesta «agli organi di controllo perché venga monitorato il corretto uso della cassa integrazione e non vengano taciute le furbizie di chi ne fa un uso improprio e danneggia tanti lavoratori e tante imprese».